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16 Marzo 2020

Francesco Guicciardini in altre lingue

Autore:
Gianluca Valenti, Université de Liège

Negli ultimi decenni la figura di Francesco Guicciardini ha conosciuto una notevole fortuna al di là delle frontiere nazionali. All’estero, il principale punto di irradiazione è di matrice francofona: la pluriennale edizione del Carteggio guicciardiniano, ancora in fieri ma il cui primo tomo viene pubblicato già nel 1986 da P. Jodogne, contribuisce non poco a diffondere oltralpe la fama dello storico fiorentino. Solo due anni dopo (1988) esce la traduzione dei Ricordi politici e civili, a cura di J.-L. Fournel e J.-C. Zancarini.

Il quinquennio 1994-1998 si segnala come un periodo di intensa attività di traduzione. In questi anni vedono la luce: i Ricordi tradotti da J. Méhu (1994); l’Histoire d’Italie (1996) e gli Écrits politiques, entrambi tradotti nel 1997 da J.-L. Fournel e J.-C. Zancarini; le Considérations à propos des discours de Machiavel sur la première décade de Tite-Live (tradotte da L. de Los Santos, 1997) e una nuova edizione dei Ricordi (1998), con traduzione a opera di A. Pons e F. Bouillot.

Durante la prima decade del XXI secolo le traduzioni di Guicciardini subiscono un arresto, ma sono compensate dalla pubblicazione della riproduzione anastatica della prima edizione francese dei Ricordi (1576) corredata dalla traduzione cinquecentesca, curata da V. Lepri e M. E. Severini: l’opera, che esce nel 2005, potrà servire da modello per operazioni analoghe in altri paesi europei. Nel 2017 è la stessa Severini a curare l’edizione critica del testo precedentemente riprodotto in anastatica. Questo approccio globale alle opere di Guicciardini, che risulta essere in gran parte una specificità francese, culmina con la traduzione, apparsa in quegli stessi anni per la casa editrice Garnier, di un trittico di testi poco conosciuti, e che non verranno pubblicati in nessun altro paese: Consolatoria, Accusatoria et Defensoria (a cura di F. Courriol, 2013).

Si segnala poi l’edizione antologica L’expérience de l’autre: les premières missions diplomatiques de Machiavel, Vettori et Guicciardini, con brani tratti dalle relazioni diplomatiche di Guicciardini in Spagna (J.-M. Rivière, 2018).

Il paese che, dopo la Francia, si distingue per un assiduo lavoro di traduzione delle opere guicciardiniane è il Giappone: negli ultimi vent’anni escono tre edizioni dei Ricordi, curate da N. Mitsuaki (1998 e 2018) e T. Sueyoshi (1998). Quest’ultimo in particolare si incarica di far conoscere Guicciardini ai lettori del Sol Levante: nel 1999 appronta la traduzione delle Storie fiorentine e, l’anno seguente, quella del Dialogo del reggimento di Firenze. Ma il suo risultato più importante è senza dubbio la traduzione integrale, in nove volumi, della Storia d’Italia, la quale – uscita tra il 2001 e il 2007 – è un’operazione editoriale che può vantare ben pochi equivalenti su scala globale.

In altre parti del mondo è ancora più marcata la preferenza accordata agli scritti guicciardiniani di carattere intimistico e aforismatico (in particolare i Ricordi) rispetto a testi a sfondo storico e con maggiori pretese di universalità, quali – su tutti – la Storia d’Italia. Così, in ambiente ispanofono, i Ricordi godono del privilegio di una traduzione già nel 1988, a cura di A. Hermosa Andújar. è tuttavia solo nel decennio appena trascorso che ha luogo una nutrita serie di edizioni spagnole o bilingue: si segnalano la traduzione delle Storie fiorentine, pubblicata in Messico da H. Gutiérrez García nel 2012, il Diálogo sobre el gobierno de Florencia curato da Hermosa Andújar (2017), l’opera antologica Un embajador florentino en la España de los Reyes (a cura di M. Teresa Navarro Salazar, 2017) e infine una recentissima traduzione dei Ricordi, a cura di M. Manzano (2020). Negli stessi anni i fecondi studi guicciardiniani in Spagna danno vita anche alla pubblicazione della riproduzione anastatica della Storia d’Italia tradotta nel 1581 da A. Flores di Benavides da Baeza (2014).

In ambito anglofono la fortuna dello storico fiorentino è altalenante, e i suoi scritti sembrano interessare più come repertori da cui attingere aforismi che non come veri e propri testi dotati di una loro autonomia e individualità. Sono infatti rare le traduzioni di opere complete: è solo nel 1994 che viene approntata la prima traduzione in lingua inglese del Dialogo del reggimento di Firenze, a cura di A. Brown, a cui fanno seguito le traduzioni del Discorso di Logrogno (1998, a cura di A. Moulakis) e dei Ricordi (2000, traduzione di N. Hill Thomson). Né la Storia d’Italia – la cui ultima versione in lingua inglese risale al 1970 – né altri testi ricevono, nell’ultimo trentennio, il privilegio di una pubblicazione indipendente.

In lingua inglese, brani sparsi tratti dalle opere di Guicciardini vengono sovente inseriti in stampe a carattere antologico. Negli ultimi decenni si segnalano: Cambridge translations of renaissance philosophical texts, 2. Political philosophy (1997); The sweetness of power: Machiavelli’s discourses & Guicciardini’s considerations (2002); Debating foreign policy in the Renaissance: Speeches on war and peace by Francesco Guicciardini (2017); The defeat of a Renaissance intellectual: Selected writings of Francesco Guicciardini (2019).

Anche in Russia, paese che vanta una lunga tradizione di studi guicciardiniani, hanno visto la luce nel XXI secolo importanti traduzioni. I Ricordi sono stati tradotti nel 2004 in un’edizione curata da Muravyova e Feldstein per l’Accademia Russa delle Scienze, e successivamente riediti nel 2009 e 2017. Nel 2018 è invece uscita, in due volumi, la traduzione della Storia d’Italia per l’Accademia Russa delle Scienze, a cura di Yusima.

Oltre ai paesi appena menzionati, nessun’altra nazione sembra poter vantare, nel lasso di tempo considerato, una altrettanto sistematica operazione di trasposizione delle opere guicciardiniane. In cinese sono stati da poco pubblicati i Ricordi (2014) e un’antologia di massime dello storico fiorentino (2012). In nederlandese sono recentemente usciti i Ricordi, con traduzione a cura di P. Rademakers (2017). In basco è stato pubblicato, a cura di J. M. Elexpuru Arregi, il Dialogo del reggimento di Firenze (2019). Non sembrano esistere traduzioni recenti né in portoghese, né in tedesco.

 

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