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28 Aprile 2020

Intervista ai librai italiani di Bruxelles

A Bruxelles vi sono attualmente due librerie italiane. La più nota a tutta la folta comunità italiana di Bruxelles è Piolalibri, fondata nel 2007 da Jacopo Panizza e Nicola Taricco in rue Franklin 66-68, a due passi dalle istituzioni europee. Due anni fa è stata aperta da Mariangela Mincione, sempre in pieno centro, la libreria Semami (rue de Namur 80), che si è rapidamente fatta conoscere in città.
Nel 2016 ha aperto i battenti anche Librebook di Antonio Parodi (Chaussée de Wavre 128), che può essere definita solo in parte italiana in quanto ambisce a proporre al pubblico internazionale di Bruxelles una selezione di libri in venti lingue di oltre 30 Paesi europei.
Tutte queste librerie, come oggi spesso avviene, offrono ai propri clienti un servizio bar e di ristorazione.
Ai rispettivi titolari abbiamo posto una serie di domande sulla loro attività di promotori del libro italiano nella capitale belga.

La sua libreria vende solo libri italiani in edizione originale o anche libri di autori italiani in traduzione (francese, inglese, neerlandese)?

Piolalibri
Solo libri in lingua italiana.

Semami
L’assortimento della nostra libreria nasce dal proposito di rappresentare la cultura contemporanea italiana. Mostrarla, promuoverla, commentarla e venderla, attraverso una selezione ragionata di ciò che l’editoria ha prodotto di più interessante dagli anni Cinquanta ad oggi. Proponiamo titoli di autori italiani in originale e in traduzione francese, ma anche libri di autori stranieri tradotti in italiano. Da un paio d’anni, come editori, abbiamo iniziato a pubblicare testi in bilingue (francese, inglese, spagnolo e cinese).

Librebook
Librebook è l’unica libreria a Bruxelles che offra libri in lingua originale da tutta l’Europa e libri tradotti in francese e in inglese. Inoltre, ordiniamo traduzioni di libri italiani in tutte le lingue europee.

In base a quali criteri sceglie il suo assortimento di libri e qual è la proporzione fra letteratura, saggistica, fumetto e libri per l’infanzia?

Piolalibri
Dopo anni d’esperienza, ci siamo adattati alle richieste della clientela, cercando d’indirizzarla e di stimolarla. Una gran parte del nostro locale è dedicata ai classici e ai longsellers, ma anche le novità ovviamente hanno il loro spazio. Per il resto, abbiamo da sempre privilegiato la letteratura per bambini e ragazzi, senza trascurare graphic novel e fumetti. Negli ultimi anni la saggistica ha acquistato un sempre maggiore risalto nei nostri scaffali.

Semami
All’ingresso, vi accolgono: sulla destra, i libri della nostra casa editrice, con accanto una sezione dedicata al viaggio, non solo guide turistiche, ma anche romanzi, illustrati, raccolte di poesie, ricettari; di fronte, diamo evidenza a trenta nostre scelte di narrativa e saggistica; al piano superiore un’intera parete è dedicata alla narrativa, mentre sul lato opposto è collocata la saggistica di taglio storico-politico. Nel mezzanino “Chi legge, cresce”: l’angolo degli illustrati e dei libri per ragazzi.

Librebook
I due criteri di fondo sono la curiosità e la diversità. Si tratta ovviamente di criteri soggettivi, ma che permettono, nell’interazione con i lettori e le lettrici, di scoprire insieme opere, autori e case editrici meno conosciute o, più esattamente, meno “mainstream”. Occorre tenere conto che siamo specializzati nella letteratura contemporanea degli ultimi vent’anni, con qualche “classico” del secondo novecento. In quattro anni di vita abbiamo offerto circa 1400 titoli in italiano. 500 sono i titoli presenti normalmente in libreria, quasi esclusivamente narrativa, inclusi i romanzi grafici, con un 10% di titoli per bambini. Per il resto lavoriamo molto su ordinazione, riceviamo i libri dall’Italia una volta alla settimana.

Quali sono gli autori italiani che Le vengono più spesso richiesti?

Piolalibri
I soliti: Camilleri, Calvino, Carofiglio, Bassani ed Ammaniti.

Semami
Gli autori più richiesti sono, nella maggior parte dei casi, quelli più promossi e conosciuti: Manzini, Baricco, Carofiglio, Ferrante… i premi Strega. Il mercato è questo, non dobbiamo ignorarlo e alcuni autori sono anche piacevoli da leggere. Ma cerchiamo sempre di aiutare i nostri lettori a scoprire nuovi orizzonti.

Librebook
Nella nostra selezione prevale la curiosità e la diversità, perciò la risposta non può che essere “molti e diversi”. A parte il “fenomeno” Ferrante e i libri degli autori che vengono a fare delle presentazioni a Bruxelles, promuoviamo e vendiamo tanto autori famosi quanto autori molto meno noti. Questo è il nostro punto di forza.

In base alla sua esperienza, quali iniziative ritiene particolarmente utili per attirare l’attenzione del pubblico e conquistarsi dei clienti fedeli?

Piolalibri
Eventi, incontri, presentazioni…, ma anche molta attenzione al prezzo di copertina del libro.

Semami
Di iniziative riuscite ce ne sono tante. Di continuo proponiamo attività rivolte ad attirare il pubblico già orientato verso il libro. Ma la nostra scelta di unire ristorante e libreria ci consente con successo di coinvolgere anche un pubblico nuovo e diverso.

Librebook
Fondamentalmente per noi il cliente è una persona e non un numero. Cerchiamo quindi di personalizzare la relazione con il cliente perché siamo parte di una stessa comunità. Il nostro lavoro è ovviamente più difficile perché non ci rivolgiamo a una sola comunità linguistica, come le altre librerie. Noi facciamo del multilinguismo un punto di forza e di incontro. A tale scopo organizziamo degli eventi, anche eterogenei in termini di lingue, di formato e di generi e argomenti letterari per stimolare la partecipazione diretta del maggior numero di lettrici e lettori.

Dal suo punto di vista di libraio, quali “iniziative di sistema” potrebbero essere prese in Italia per promuovere la vendita di libri in italiano all’estero?

Piolalibri
Fare assolvere le spese di trasporto agli editori o ai distributori. Riconoscere le librerie italiane all’estero come punti di promozione della cultura italiana con sovvenzioni e aiuti fiscali.

Semami
Per vendere libri in italiano all’estero agli stranieri e non solo al pubblico italiano, occorre che nelle scuole e nelle università del mondo si continui a studiare italiano. Solo una coraggiosa politica di sostegno dell’insegnamento dell’italiano al di fuori dei confini nazionali può aiutare a tenere viva l’attenzione per il libro italiano all’estero.

Librebook
In primo luogo, vorrei attirare l’attenzione su una problematica fiscale, apparentemente secondaria e spesso ingiustamente sottovalutata: i libri italiani sono gli unici beni su cui il consumatore all’estero paga due volte l’IVA, quella italiana inclusa nel prezzo di copertina e quella del Paese di acquisto, compresa nel prezzo di vendita. I libri italiani sono penalizzati perché costano relativamente di più al libraio all’estero (al netto delle spese di trasporto, ovviamente più elevate) rispetto al libro di un qualsiasi altro Paese o dello stesso libro in Italia. Se si vuole promuovere economicamente la diffusione del libro italiano, bisognerebbe correggere questa grave anomalia fiscale.
In una prospettiva più larga, penso che siano importanti i finanziamenti rivolti a promuovere la traduzione e i partenariati tra case editrici di diversi Paesi per progetti editoriali comuni. Penso anche a forme di gemellaggio tra autori italiani e autori di altri Paesi europei su temi comuni. Ritengo che i finanziamenti nazionali possano essere una leva per attivare altri co-finanziamenti europei e di altri Paesi.

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