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Immortali. Economia per nuovi highlander (Highlanders. Economy for the new old age)

Perché Gillette ha deciso di lanciare un rasoio per gli uomini che non si possono radere da soli? E come mai Allure ha scelto di bandire la parola «anti-age» dal proprio magazine rischiando di perdere gli investitori pubblicitari del settore beauty? A chi ammiccano le nuove sfarzose residenze nel centro della City londinese, dotate di servizi sanitari da far invidia alle migliori cliniche del pianeta? Qual è l’età media del più numeroso cluster di clienti Apple? E dei clienti di Tesla? Sono forse i primi, isolati, segnali che qualcosa sta succedendo al concetto di vecchiaia per come l’abbiamo da sempre interpretato e narrato? E, se così è, quali conseguenze ha tutto questo sul sistema economico e finanziario globale? Di fronte a noi si apre uno scenario in cui i consumatori avranno desideri da realizzare (e una capacità di spesa) che non avremmo mai pensato di associare agli over 70 e che forse, come una nascente industria nata dalla fusione di life science e tecnologia lascia intuire, potrebbero esistere in eterno. Solo pochi brand iniziano timidamente a mostrare il loro interesse per questo target ricco ma lo fanno mascherandolo, perché temono di danneggiare la propria immagine, fermamente convinti di doversi mantenere «freschi» e quindi connessi ai giovani. E quelli che nel passato hanno creato prodotti ad hoc sono caduti nella trappola degli stereotipi, dell’analisi dei bisogni anziché dei desideri, accecati da una narrativa centrata sulla patologia e la sua cura anziché, per esempio, sul piacere e la sua soddisfazione. Come se si trattasse di scommettere su un futuro il cui rendimento è tutto da dimostrare invece che su una miniera d’oro a cielo aperto che non chiede altro di essere esplorata.


Nicola Palmarini è il direttore del National Innovation Centre for Ageing (NICA) del Regno Unito, organizzazione leader a livello mondiale, dal governo britannico e dall\’Università di Newcastle per contribuire a creare un mondo in cui tutti noi viviamo meglio, più a lungo. È autore di Lavorare o collaborare? (2012), Boomerang. Perché cent’anni di tecnologia non hanno (ancora) migliorato il mondo (2013), Le infiltrate. Ragazze e tecnologia, stereotipi e opportunità (2016).

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