Novità italiane nelle librerie francesi
Autore: Federica Malinverno

In questi giorni di primo autunno, una passeggiata per le librerie parigine offre l’occasione di gettare un rapido sguardo sulle ultime novità italiane proposte dagli editori francesi. Che si tratti di autori patrimoniali, classici del primo o del secondo Novecento, o di voci emergenti, la nostra letteratura occupa uno spazio di rilievo nei cataloghi degli editori francesi. Un’affinità di lunga data, che ha conosciuto un’accelerazione significativa dopo il fenomeno Elena Ferrante – di cui la quadrilogia è disponibile in Francia in edizione tascabile per Folio – ed ha aperto la strada a un rinnovato interesse del pubblico e degli addetti ai lavori.
I grandi classici come, per citarne solo alcuni, Italo Calvino, Dino Buzzati, Alberto Moravia sono tradotti da decenni, e vengono spesso riproposti in nuove edizioni, talvolta con nuove traduzioni, perlopiù in corrispondenza di commemorazioni o anniversari. Inoltre, perseguendo una politica d’autore, i loro editori storici – ad esempio Gallimard, Grasset, Robert Laffont – continuano a pubblicare testi spesso meno conosciuti e ancora inediti in lingua francese; a queste pubblicazioni si aggiungono poi quelle di alcune piccole e raffinate case editrici, come Nous, Ypsilon e i Cahiers de l’Hôtel de Galliffet.
Citiamo, a titolo di esempio, la nuova edizione de Il nome della rosa di Umberto Eco, uscita da Grasset, con disegni e schizzi preparatori dell’autore, e, di Italo Calvino, il volume Le Métier d’écrire. Correspondance (1940-1985), tradotto da Christophe Mileschi e Martin Rueff (Gallimard, 2023), cui è seguita nel 2024 la pubblicazione, nella prestigiosa collana “La Pléiade”, di un’ampia selezione di romanzi, curata da Yves Hersant.
Gli editori francesi, dai marchi storici a quelli di più recente fondazione, sono però molto attenti e sensibili anche alle voci più recenti della letteratura italiana. Basti pensare alla pubblicazione di alcuni successi italiani, come quello di Roberta Recchia, Tutta la vita che resta (Istya & Cie, 2024, tradotto da Elsa Damien), o anche ad autori e autrici che, da alcuni anni godono oltralpe di un ottimo seguito di pubblico e di critica, per esempio Viola Ardone, la cui trilogia – Il treno dei bambini, Olivia Denaro e Grande meraviglia, tradotta da Laura Brignon – è stata pubblicata da Albin Michel, e Piergiorgio Pulixi, i cui gialli, tradotti sempre da Laura Brignon, sono usciti per Gallmeister. Né andranno poi dimenticati nomi molto noti e apprezzati dal pubblico francese, quali Erri De Luca e Alessandro Baricco (Gallimard), il cui romaneo Abele, uscito nel 2025, è stato tradotto da Lise Caillat.
Molte sono poi le nuove traduzioni che si annunciano tra fine 2025 e inizio 2026.
Tra i classici del Novecento spiccano le prossime pubblicazioni di testi in gran parte inediti in Francia di autori come Libero Bigiaretti, Dino Buzzati, Natalia Ginzburg, Rocco Scotellaro e Mario Soldati. Del primo le edizioni dell’Arbre vengeur pubblicano L’Isola (L’Île) nella traduzione di Jean-Pierre Pisetta. Del secondo uscirà in autunno Bestiaire d’ici et d’ailleurs per la collana “ Pavillons Poche” di Robert Laffont, che da circa vent’anni pubblica in formato tascabile le opere della prestigiosa collana “Pavillons”, creata nel 1941 e dedicata alla letteratura straniera. L’editore indipendente Ypsilon, fondato nel 2007 da Isabella Checcaglini, pubblicherà invece l’inedito Vita immaginaria di Natalia Ginzburg, tradotto da Muriel Morelli. Si tratta della terza e ultima raccolta di scritti saggistici e autobiografici dell’autrice, pubblicati per la prima volta in Italia nel 1974 e in seguito riproposti da Einaudi nel 2021. Di Natalia Ginzburg per i tipi di Ypsilon sono usciti anche Le piccole virtù, tradotto da Adriana R. Salem, e Mai devi domandarmi, tradotto da Muriel Morelli.
Quanto a Rocco Scotellaro, i Cahiers de l’Hôtel de Galliffet, collana di letteratura italiana pubblicata dall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e diretta da Paolo Grossi, annunciano l’uscita a settembre di La Terre assoiffée. Récits et carnets (tr. di Carole Cavallera). Si tratta della prima raccolta di scritti in prosa di questo autore ad uscire in Francia, preceduta da un ampio studio sui rapporti dell’autore con la cultura francese, a cura di Franco Vitelli. Questa edizione comprende, oltre al romanzo L’uva puttanella e al racconto autobiografico Ramorra, una scelta di testi da Contadini del Sud e dai carnets (Taccuini), questi ultimi usciti in Italia per la prima volta solo nel 2024 per Quodlibet, a cura dello stesso Franco Vitelli e Giulia Dell’Aquila. Sempre i Cahiers de l’Hôtel de Galliffet, proporranno a fine anno Cinematografo, una originale raccolta, curata da Domenico Scarpa, dei più importanti testi di Mario Soldati sul cinema (racconti e scritti di critica).
Tra i grandi editori francesi più sensibili alla narrativa italiana contemporanea andrà ricordato in primo luogo Albin Michel, il cui catalogo ospita non solo alcuni dei maggiori successi italiani degli ultimi anni: Stefania Auci, Francesca Giannone, la già citata Viola Ardone, ma anche titoli apprezzati dalla critica, in un sapiente equilibrio di autori e opere di diverso genere e stile. Nella primavera-estate 2025 sono state pubblicati La bella confusione di Francesco Piccolo (trad. Olivier Villepreux), La portalettere di Francesca Giannone (trad. Françoise Bouillot) vincitore del Premio Bancarella e ora tradotto in più di quaranta paesi, e La foglia di fico di Antonio Pascale (trad. Marianne Faurobert); seguiranno poi in autunno Il trono di Franco Bernini e il thriller d’esordio di Marco De Franchi La condanna dei viventi.
Un altro attore dell’editoria francese che negli ultimi due anni si è dedicato alla diffusione di voci italiane in Francia è lo storico editore Calmann-Lévy, che dal 2019 ospita nel suo catalogo le opere di Marco Missiroli e dal 2010 i thriller di Donato Carrisi. Il prossimo anno sono previste numerose pubblicazioni di autori italiani, da Onesto di Francesco Vidotto e La strangera dell’esordiente Marta Aidala (Premio Opera Prima Per la donna scrittrice), all’Architettrice di Melania G. Mazzucco, passando per Tangerinn, di Emanuela Anechoum, che faranno seguito ai titoli in uscita nell’autunno 2025, ovvero Il fuoco che ti porti dentro di Antonio Franchini, vincitore del Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante e finalista al Premio Campiello 2024, e Il cognome delle donne di Aurora Tamigio, romanzo d’esordio vincitore del premio Bancarella nel 2024.
Editore di Umberto Eco e storico punto di riferimento per la letteratura italiana in Francia, Grasset pubblicherà nel 2026 Settembre Nero di Sandro Veronesi, vincitore del Premio De Sanctis, e Missitalia di Claudia Durastanti, proseguendo una linea editoriale che ha incluso anche vincitori del Premio Strega come Mario Desiati, Ada d’Adamo e lo stesso Sandro Veronesi.
Quanto alla narrativa di genere, il noir e il giallo italiani godono di una buona rappresentazione nelle case editrici francesi, cui corrisponde anche una buona fortuna di pubblico. Ricordiamo, ad esempio, l’editore Fleuve noir che pubblica Andrea Camilleri, ma anche l’Archipel, Gallmeister e les éditions de l’Aube che pubblicano rispettivamente Cristina Cassar Scalia, Piergiorgio Pulixi e Alessandro Robecchi. Un editore riconosciuto e attivo nella pubblicazione di thriller e polar è Métailié, che, nella collana “Bibliothèque italienne”, diretta da Serge Quadruppani, traduttore storico di Andrea Camilleri in Francia, accoglie diverse opere italiane. Per i suoi tipi sono usciti questa primavera, Il duca di Matteo Melchiorre, tradotto da Anne Echenoz e Serge Quadruppani – un altro esordio, che ha ottenuto il premio Bergamo e il premio Alassio nel 2023 – e Il sapore del sangue di Gianni Biondillo, tradotto da Anne Echenoz.
Tra gli esordi previsti per il 2026 segnaliamo anche il giovanissimo Elvio Carrieri con Poveri a Noi (Ventanas, 2024) che uscirà per Philippe Rey, già editore, tra l’altro, delle opere di Emanuele Trevi, tradotte da Nathalie Bauer. Il libro è stato incluso nella dozzina del Premio Strega 2025 e il suo autore è diventato il più giovane finalista nella storia del premio. Nel 2025, inoltre, anche le giovani Editions du Sous Sol, fondate nel 2011, si sono aperte alla narrativa italiana con la pubblicazione in Francia di un’altra giovane esordiente, Monica Acito (Uvaspina, tradotto da Laura Brignon) che ha ottenuto una grande attenzione oltralpe, oltre ad aver vinto in Italia il premio Massarosa e il Premio Fiesole per la narrativa under 40. Ad agosto 2025 è uscito, sempre per i tipi di Sous Sol, La ricreazione è finita, di Dario Ferrari, tradotto da Vincent Raynaud, pubblicato da Sellerio nel 2023 e vincitore de Premio Flaiano e del Premio BookTok in Italia.
Infine, alcune case editrici storiche mantengono un’attenzione costante verso la narrativa italiana nelle loro collane di letteratura straniera: citiamo ad esempio Stock, già editore di Matteo B. Bianchi, Ilaria Tuti e Cristina Comencini, che pubblicherà nell’autunno 2025 L’Antonia di Paolo Cognetti (ritratto della poetessa Antonia Pozzi), e Robert Laffont, che nel 2026 darà alle stampe Il pozzo vale più del tempo di Ginevra Lamberti.
