Da Parigi : intervista a Fabio Gambaro, direttore di Italissimo
Autore: Paolo Grossi
Il Festival di letteratura e cultura italiane Italissimo è nato a Parigi nel 2015. Quest’anno sarà perciò alla sua sesta edizione. Ne parliamo con Fabio Gambaro, che ne ha curato la realizzazione e la programmazione assieme a Cristina Piovani e Evelyn Prawidlo sin dalle sue origini.
Come Italissimo ha attraversato questo lungo periodo di emergenza sanitaria?
A causa della crisi sanitaria, l’edizione del 2020, che doveva tenersi inizialmente ad aprile, è stata spostata ad ottobre, anche se fino all’ultimo vi è stata molta incertezza sulla possibilità reale di poter accogliere il pubblico. Alla fine il festival si è potuto svolgere pochi giorni prima del secondo lockdown. Naturalmente si è trattato di una edizione molto particolare, sia perché alcuni degli invitati italiani non sono comunque potuti venire a Parigi, sia perché la partecipazione del pubblico è stata contingentata per rispettare le precauzioni sanitarie. Detto ciò si è comunque riusciti a fare una manifestazione molto apprezzata dal pubblico. Alcuni dei partecipanti (ad esempio, Gianrico Carofiglio, Paolo Giordano, Antonio Scurati o Tosca) sono intervenuti a distanza, altri invece erano presenti in scena (Ascanio Celestini, Dario Levantino, Ottavia Casagrande, Nadia Busato o Pacifico). È stata dunque una manifestazione ibrida, a distanza e in presenza, che per altro ha aperto nuovi orizzonti anche per le edizioni future, benché evidentemente un Festival non possa mai rinunciare alla presenza fisica degli autori. Comunque Italissimo è riuscito a conservare le sue caratteristiche essenziali, vale a dire un festival che si svolge contemporaneamente in diversi luoghi (Maison de la Poésie, Istituto Italiano di Cultura, scuole, cinema, ecc.), proponendo un ventaglio articolato di proposte culturali attorno alla letteratura italiana contemporanea, ma non solo, e creando le condizioni per un dialogo con la cultura francese.
Quali saranno i tempi dell’edizione di quest’anno? Quali i temi, i protagonisti e i tempi forti del programma?
Naturalmente anche l’edizione di quest’anno sarà condizionata dal contesto sanitario. Innanzitutto nelle date. Tradizionalmente, Italissimo si tiene all’inizio di aprile, ma quest’anno sarebbe stato troppo rischioso conservare tale data. Quindi si è deciso di spostare il festival all’inizio di luglio, dall’1 al 4. Tuttavia, per restare fedeli all’appuntamento primaverile, abbiamo deciso di conservare una giornata d’incontri e letture il 10 aprile, come una sorta di anteprima del festival vero e proprio. Sarà una giornata in gran parte dedicata a Dante, in occasione dei settecento anni dalla morte del poeta, con la partecipazione di Alessandro Barbero, Diego Marani, Patrick Boucheron e Mélanie Traversier. La giornata, che si svolgerà alla Maison de la Poésie e che ha ottenuto il prezioso sostegno dell’Ambasciata d’Italia, si concluderà con Anna Mouglalis che leggerà Goliarda Sapienza.
A luglio, il festival si terrà come gli anni passati in diversi spazi, è proporrà un ricco programma d’incontri, tavole rotonde, letture e spettacoli. Hanno già assicurato la loro presenza Sandro Veronesi, Carlo Lucarelli, Milena Agus, Giancarlo De Cataldo, Roberto Andò, Davide Enia, Viola Ardone, Alessio Forgione, Beatrice Alemagna, Simonetta Greggio, Gilda Piersanti, (mentre siamo ancora in attesa delle conferme di Stefano Massini, Stefania Auci e tanti altri). Come ogni anno ci sarà un’attenzione particolare per il lavoro dei traduttori, ad esempio attraverso un dialogo tra Sandro Veronesi e la sua traduttrice Dominique Vittoz. Un altro momento importante sarà il ricordo di Leonardo Sciascia, in occasione del centenario della nascita, attraverso alcuni momenti di dibattito e le proiezioni di quattro film tratti dai suoi romanzi. Infine, stiamo verificando la possibilità di organizzare in autunno una giornata d’Italissimo in una città della provincia francese (ad esempio Lione, Avignone, Aix en Provence o Lille), in modo da far circolare l’esperienza del festival e le sue proposte anche al di fuori di Parigi.
In vista del 2022, in cui l’Italia sarà “pays à l’honneur” del Salon du Livre de Paris, Italissimo ha in previsioni particolari iniziative?
In realtà, al momento la presenza dell’Italia al Salon du Livre di Parigi nel 2022 è un’ipotesi dai contorni un po’ nebulosi, anche perché, essendo saltate due edizioni del salone, quelle del 2020 e del 2021, per via della pandemia, non si sa ancora bene cosa succederà nel 2022. Oltretutto gli editori francesi stanno riflettendo a una nuova formula della manifestazione in sostituzione di quella che si teneva tradizionalmente al Palais des Expositions della Porte de Versailles. Per il momento però non è stato ancora deciso nulla. Vedremo quali saranno le decisioni. In ogni caso noi speriamo che il progetto possa realizzarsi, perché sono vent’anni che agli scrittori e agli editori italiani manca una simile vetrina. Per questo, proprio in vista dell’appuntamento del 2022, Italissimo organizzerà – qualche giorno prima del festival di luglio e in collaborazione con l’ICE di Parigi – un incontro tra editori italiani e francesi proprio per discutere dello stato delle relazioni e degli scambi tra Italia e Francia. Insieme a una decina di editori italiani e francesi, verranno invitati i rappresentanti dell’Associazione Italiana Editori, del Syndicat National du Livre, del Centro per il Libro e del Centre National du Livre. Infine, se nel 2022 l’Italia sarà davvero l’ospite d’onore all’interno di un rinnovato Salon du Livre de Paris, Italissimo farà in modo di coordinare le proprie attività e le proprie date con gli organizzatori del salone parigino per poter dare il proprio contributo a quella che sarà sicuramente una manifestazione di rilievo. A questo proposito stiamo già pensando a un’edizione speciale con più appuntamenti, più autori e qualche sorpresa.