Intervista a Pier Luigi Fratini sui contributi europei alla traduzione
Autore: Intervista a Piero Luigi Fratini a cura di Paolo Grossi
Da molti anni l’Unione Europea assegna contributi alla traduzione di opere letterarie (narrativa, saggistica, poesia, teatro, fumetti etc.) da una lingua europea a un’altra. Per avere una conoscenza più approfondita di come questi contributi vengano attribuiti e quale sia l’iter da intraprendere da parte degli editori che intendano presentare domanda, abbiamo intervistato Piero Luigi Fratini, già coordinatore della selezione per il sotto-programma Cultura ed adesso coordinatore della selezione dei progetti Innovation LAB presso l’Agenzia Esecutiva dell’Unione Europea per l’Istruzione, gli Audiovisivi e la Cultura.
Da quanti anni esistono questi contributi e quali sono i principi che hanno ispirato la loro creazione?
I contributi dell’Unione Europea a sostegno della traduzione letteraria esistono ormai da quasi quindici anni. Già il programma Cultura 2007 prevedeva infatti sovvenzioni a favore di case editrici o gruppi editoriali pubblici o privati. A partire dal 2014, con il passaggio al Programma Europa Creativa la natura e la struttura del sottoprogramma “Supporto alla traduzione letteraria” sono state parzialmente modificate in risposta alle mutazioni del settore dell’editoria.
Uno dei cambiamenti principali consiste nell’adozione di un approccio più strutturato, caratterizzato dall’ampliamento delle attività finanziabili sino a comprendere la distribuzione e la promozione delle opere tradotte. Il sottoprogramma si pone l’obiettivo, quindi, di intervenire in maniera più efficace all’interno della “catena del valore” del settore del libro. Grazie a questo approccio, centinaia di case editrici non solo hanno potuto beneficiare della possibilità di introdurre all’interno dei propri mercati titoli stranieri di alto livello, ampliando così l’offerta e il lettorato di riferimento, ma anche di poter sperimentare modelli commerciali innovativi e rinforzare la propria presenza nel settore, a livello nazionale e internazionale, grazie alla partecipazione a fiere e altri eventi dedicati ai professionisti del settore.
Con il programma Europa Creativa, il sostegno alla traduzione letteraria diventa parte di un sistema più ampio, al cui obiettivo principale di far circolare opere letterarie di qualità attraverso i Paesi partecipanti si affianca l’ambizioso progetto di rafforzare l’ecosistema dell’editoria.
A questo obiettivo contribuiscono anche gli altri sottoprogrammi di Europa Creativa. Così grazie alle linee di finanziamento “Cooperazione”, ogni anno sosteniamo decine di progetti a favore dell’editoria, tra cui la sperimentazione di sistemi tecnologici innovativi di co-creazione (progetto DIGI-CO coordinato da De Agostini Scuola), la messa in rete delle fiere del libro più prestigiose (progetto ALDUS coordinato dall’Associazione Italiana Editori) e ancora lo sviluppo di processi innovativi per adattare le biblioteche ai cambiamenti tecnologici, in particolare la “de-materializzazione” del libro (progetto New Challenges for Public Libraries’ coordinato da Consorzio Sistema Bibliotecario Nord-Ovest, Regione Lombardia e Università degli studi di Milano-Bicocca). Ancora, attraverso il sottoprogramma “Piattaforme”, abbiamo sostenuto il progetto “Versopolis”, una rete di festival letterari internazionali dedicati alla poesia, con l’obiettivo di offrire visibilità a talenti emergenti, sostenendone la partecipazione agli eventi e la diffusione digitale delle opere. Infine, attraverso il sottoprogramma “Network”, finanziamo il progetto Eurozine, una piattaforma digitale che ha tra gli obiettivi principali quello di sostenere il settore dei giornali e delle riviste culturali.
Una visione integrata del sostegno dell’Unione Europa al settore dell’editoria e dei libri deve poi tenere conto delle opportunità offerte al di fuori del programma Europa Creativa. Ad esempio, il programma Erasmus+ sostiene il progetto “ASAP – Anticipatory Skills for Adapting the Publishing Sector” rivolto alla professionalizzazione digitale degli operatori del settore. Il Programma Quadro 7 di Ricerca e sviluppo ha finanziato il progetto “Arrow”, coordinato dall’Associazione Italiana Editori, volto a sviluppare strumenti tecnologici innovativi per la gestione delle informazioni sui diritti d’autore legati a un’opera testuale. Il Programma H2020 ha offerto sostegno allo sviluppo della piattaforma “Reedsy”, un ecosistema che mette in rete i professionisti del settore editoriale a favore dell’attività di self-publishing e comprende corsi di approfondimento e strumenti digitali per la scrittura.
Quali sono le modalità da seguire, per un editore che voglia presentare agli uffici dell’Unione Europea una richiesta di contributo alla traduzione di uno o più libri?
Le modalità di partecipazione ai bandi del sottoprogramma “Supporto alla traduzione letteraria” variano ogni anno e gli aspetti specifici sono definiti all’interno delle linee guida pubblicate in occasione dei bandi. Nel tempo le caratteristiche sono rimaste costanti per consentire ai candidati di familiarizzare con le procedure amministrative. Con il tempo si è cercato si semplificare le procedure e anche questo spiega il successo del programma che ad oggi ha sostenuto oltre 300 editori, tradotto oltre 700 autori e più di 1000 titoli, per un totale di oltre 2500 traduzioni.
In pratica, ogni anno EACEA pubblica sul proprio sito internet un invito rivolto alle case editrici a presentare proposte di progetto. Come già accennato, ogni bando presenta caratteristiche proprie. Tuttavia all’interno dell’attuale programma Europa Creativa ogni proposta di progetto deve contenere un pacchetto di opere letterarie da tradurre (da tre a dieci) e una strategia di distribuzione e promozione.
In generale, suggerisco di non attendere la pubblicazione del bando per iniziare a lavorare sul progetto, bensì di pianificare la propria attività per tempo. Ogni anno la Direzione Generale Cultura ed Educazione della Commissione Europea (responsabile della programmazione politica del programma Europa Creativa) pubblica un programma di lavoro annuale all’interno del quale si possono già trovare gli elementi necessari per preparare il proprio progetto. Tutti i programmi di lavoro sono pubblicati sul sito della Commissione Europea.
Per quanto riguarda i diritti di traduzione letteraria, non si richiede che le case editrici ne siano già in possesso al momento della domanda di finanziamento, mentre è auspicabile che vi sia già un accordo scritto tra case editrici. Al fine infatti di limitare possibili rischi di natura commerciale, la prova formale degli accordi di cessione verrà richiesta solo a conclusione della selezione dei progetti, prima della firma dei contratti individuali con EACEA.
Il finanziamento massimo erogabile per progetto è di 100.000 euro, con un tasso di co-finanziamento del 50%. Per quanto riguarda la struttura finanziaria, alla firma del contratto il beneficiario riceve un anticipo del 70% del cofinanziamento, mentre il restante 30% viene erogato a conclusione del progetto e dopo verifica delle attività realizzate e spese. La maggior parte dei costi legati al progetto sono rimborsabili, tra cui la traduzione, la revisione, la stampa, l’acquisizione di immagini e tutte le attività necessarie per la distribuzione e la promozione del progetto. Non sono invece rimborsabili i costi relativi all’acquisto dei diritti di traduzione.
Che caratteristiche devono possedere i progetti presentati per avere una possibilità di successo?
È difficile poter definire a priori le caratteristiche di un progetto finanziabile. Ogni idea presenta delle caratteristiche specifiche che vengono valutate dal comitato di selezione. Alcuni progetti, ad esempio, presentano caratteristiche di innovazione maggiori di altri, in quanto puntano su nuove idee promozionali, nuove tecnologie e strategie per attrarre nuovi lettori. Queste sono le idee che hanno maggiori probabilità di successo. I fattori decisivi restano però la qualità letteraria delle opere proposte, l’esperienza dei traduttori coinvolti e il rigore del progetto: per quale motivo sono state scelte proprio quelle determinate opere e quale è il filo che le lega?
Inoltre, sono incoraggiate la traduzione da lingue meno rappresentate verso lingue più diffuse (inglese, francese, spagnolo e tedesco) e la traduzioni di generi meno commerciali, tra cui la poesia, il fumetto e il romanzo grafico, la letteratura per bambini e ragazzi e le storie brevi. Altro requisito fondamentale è quello di dare il giusto risalto al profilo dei traduttori letterari: il minimo richiesto è che nell’opera tradotta sia incluso un profilo biografico del traduttore. Si tratta però del minimo richiesto dal bando, per cui le case editrici che vogliano avere un giudizio positivo devono cercare di andare oltre.
Per concludere, al fine di incoraggiare la traduzione di opere vincitrici del Premio Europeo della Letteratura EUPL, le case editrici che propongano questi titoli all’interno del pacchetto di libri beneficiano di un sistema di punti automatici (5 per libro), sino a un massimo di 10 punti.
Le case editrici italiane beneficiano appieno dei contributi alla traduzione dell’Unione Europea?
Le case editrici italiane non sono tra i beneficiari principali del sottoprogramma “Sostegno alla traduzione letteraria”. I risultati del bando 2019 mostrano dei dati preoccupanti con un solo progetto tra i cinquantadue finanziati. I progetti ricevuti complessivamente sono quattordici, con un tasso di successo quindi del 7,14%.
Link utili:
– Programmi di lavoro Europa Creativa
– Premio europeo della letteratura