Intervista a Elena Pasoli. Direttrice della Bologna Children’s Book Fair.
Autore: Paolo Grossi
Quale bilancio è possibile trarre dell’edizione da poco conclusasi della Children’s Book Fair in termini di partecipazione di editori e di attività promosse?
Siamo molto soddisfatti di questa seconda edizione online, che abbiamo svolto con lo stesso entusiasmo dell’edizione dello scorso anno, ma con una esperienza certamente molto più ampia e profonda. Abbiamo coinvolto gli espositori innanzi tutto sul piano business, offrendo loro una nuova versione, molto più articolata e ricca della precedente, della nostra piattaforma GRE – Global Rights Exchange dedicata allo scambio di diritti, nella quale abbiamo anche inaugurato la nuova sezione dedicata al licensing, riflettendo così anche l’attività del nostro salone tematico Bologna Licensing Trade Fair. Complessivamente, la piattaforma ha registrato oltre 800 espositori con più di 20.000 titoli e licenze. Per quanto riguarda gli eventi, da parte nostra abbiamo realizzato 90 iniziative tra masterclass, conferenze, presentazioni, mentre gli editori hanno contribuito con ben 120 incontri a loro cura. Inoltre, abbiamo lanciato la nuova iniziativa BolognaBookPlus, dedicata all’editoria generale, non solo a quella per ragazzi, e realizzata in collaborazione con AIE: in questo ambito abbiamo proposto una grande conferenza internazionale dedicata ai nuovi scenari post-covid, un training course sul mercato dei diritti nel settore ragazzi, una masterclass e una mostra sul book design e sulle copertine ed altro ancora.
Che cosa cambierà nelle fiere del libro e in particolare nella Children’s Book Fair di Bologna dopo la pandemia, Si tornerà alla classica edizione in presenza o questa esperienza lascerà un segno nell’organizzazione di questo tipo di eventi?
Credo che la fiera in presenza si confermerà come evento immancabile e imperdibile, così come tutti i nostri interlocutori ci hanno confermato nel corso del dialogo intenso che abbiamo mantenuto durante tutto il lungo tempo della pandemia. Allo stesso tempo, il grande patrimonio di esperienza digitale che tutti abbiamo maturato ci aiuterà a rendere ancora più ricca la fiera, consentendoci di raggiungere con le nostre iniziative e le nostre opportunità un target ancora più ampio rispetto al passato.
Per la prossima edizione, la 59°, si annunciano novità particolari, Paesi ospiti d’onore etc.?
Avremo finalmente il grande piacere di accogliere come ospite d’onore l’Emirato di Sharjah, come già programmato per l’edizione 2020 e poi 2021, le due, appunto, che abbiamo dovuto svolgere solo online. Sharjah porterà tutto il meglio dell’illustrazione e della letteratura per ragazzi degli Emirati Arabi, dando vita anche a interessantissime collaborazioni con l’editoria italiana e a una serie corposa di eventi che coinvolgeranno tutta la città di Bologna, le sue scuole, le famiglie e i giovani lettori. Poi, la grandissima novità sarà rappresentata dalla prima vera edizione di BolognaBookPlus, che ha alla base del suo progetto anche una sezione espositiva che ovviamente è mancata quest’anno. La nostra ‘guest director’ Jacks Thomas e il suo team inglese sono già al lavoro per dar vita a un BBPlus davvero innovativo e pieno di sorprese.
Quali prospettive per la proiezione internazionale della Children’s Book Fair? Vi sono progetti di nuovi partenariati, dopo quelli con la Russia e con la Cina?
Abbiamo in cantiere la realizzazione di un festival del libro e dell’illustrazione per ragazzi a Gran Canaria, su invito e in stretta collaborazione con la Biblioteca Insular de Gran Canaria: realizzeremo mostre, incontri professionali per illustratori, laboratori per ragazzi e conferenze internazionali. Inoltre, grazie al sostegno di ICE, parteciperemo a quattro fiere internazionali presentando un ampio programma di eventi e mostre studiati ad hoc per i target diversi che andremo ad incontrare: saremo alla Frankfurt Buchmesse, alla Sharjah International Book Fair, alla Feria Internacional del Libro de Guadalajara e al Salon du livre et de la presse jeunesse de Montreuil/Paris. Si tratta di un progetto molto ampio, a cui teniamo moltissimo e che realizzeremo anche in collaborazione con AIE, con cui peraltro abbiamo recentemente siglato un protocollo di intesa proprio in merito alla realizzazione di iniziative di promozione del libro italiano a livello internazionale. Porteremo in queste sedi prestigiose distribuite in diversi paesi del mondo il meglio dell’illustrazione e della letteratura italiana e allo stesso tempo un focus sulle nostre attività, sugli editori e sui libri vincitori dei nostri premi, nonché, naturalmente, un’anteprima del programma di BolognaBookPlus.