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Peccati di vecchiaia. (Pagine sparse in tempo di pandemia)

L’illustre format letterario delle “pagine sparse”, da Edmondo de Amicis a Benedetto Croce, da Italo Svevo a Primo Levi, è di nuovo germogliato in tempo di pandemia tra scrittori d’ogni categoria e qualità, al soggiorno obbligato dietro la tastiera del computer. Longevo uomo di penna, tra giornalismo professionale e libri, ma anche attivo organizzatore musicale – ha retto da sovrintendente per vent’anni e sino alla soglia di questo secolo il Teatro San Carlo di Napoli – Francesco Canessa racconta in questa singolare antologia – una pagina tira l’altra – fatti e personaggi differenti incontrati, da Ingrid Bergman a Nicolò Carosio, dal medico napoletano nella jungla thailandese a Vittorio Viviani, dal portiere di Palazzo Scarpetta don Peppino, che Eduardo riprodusse tale e quale in don Raffaele, “anima nera” di Questi Fantasmi, all’anonimo (ma non troppo!) conduttore televisivo old stile che ha presentato come napoletano un puro toscanaccio di nascita dantesca. Oppure evocati o sognati, da Gioachino Rossini a Ferdinando I di Borbone, a Wagner che gira in tramvai nella Napoli di fine Ottocento.


Francesco Canessa, nato a Capri, è giornalista, saggista e critico musicale. Tra i decani dell’Ordine di Napoli sin dal 1956 dopo l’apprendistato a Milano è passato a Napoli in importanti testate. Nominato sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli dal 1982, è stato riconfermato fino al 2001. Consulente della Presidenza del Senato della Repubblica per la XIV e XVI legislatura, ha insegnato Storia del Teatro Musicale al Suor Orsola Benincasa di Napoli.

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