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Attraverso trenta oggetti, il direttore del più grande museo del mondo dedicato all’arte classica racconta in un “racconto di racconti” le origini della cultura mediterranea.
Un percorso tra statue, affreschi, collane, vasellame, maschere, bronzi per tornare a «stupirsi di quanto, dietro alle apparenti diversità, ci sia un’umanità accomunata dalla voglia di crescere, di migliorarsi» –
Gli oggetti esistono. Anzi, persistono. Superano le nostre esistenze e svolgono un muto compito di testimonianza a futura memoria. Insistono sulla vita di chi li crea, e li usa. Anzi, spesso nel tempo cambiano funzione e parlano anche quando sono rotti, finiti male. Nei trenta oggetti raccolti in questo libro – tra cui una tavoletta in osso preistorica, una collana etrusca, un coccio di vasellame bizantino, una maschera greca, il controrostro di una nave romana… – Paolo Giulierini, archeologo e direttore del MANN, racconta le origini avventurose della cultura italiana – già interconessa e globale – nata quando ancora non esisteva l’Italia.