In altre lingue
9 Luglio 2025

Mario Tobino in altre lingue

Autore: Fabio Zarroli, Università di Parma

Mario Tobino in altre lingue

Le prime informazioni su traduzioni di titoli di Mario Tobino (Viareggio 1910 – Agrigento 1991) risalgono al 4 febbraio 1954, quando l’autore appunta nel proprio diario: «È arrivata da Vallecchi la lettera che ricopia le condizioni per la traduzione delle Libere con l’editore Claassen di Amburgo.»

Delle opere date alle stampe a quell’altezza cronologica solo Bandiera nera (I. ed. 1950), Il deserto della Libia (Vallecchi, 1952) e L’angelo del Liponard (Vallecchi, 1951) furono tradotte in altre lingue. In seguito al successo internazionale de Le libere donne di Magliano (Vallecchi, 1953), anche altri titoli dello scrittore viareggino suscitarono l’interesse di editori e traduttori stranieri. Di seguito se ne propone una rassegna, che non prende in considerazione le edizioni in riviste o in volumi collettanei o le traduzioni di singoli capitoli o racconti.

Come si diceva, l’interesse internazionale per le opere di Tobino ebbe avvio con Le libere donne di Magliano. A un anno dall’uscita dell’edizione Vallecchi fu pubblicata a New York la traduzione di Archibald Colquhon per i tipi della G.P. Putnam’s Sons, con il titolo The Women of Magliano. Il testo nello stesso anno uscì anche a Londra per l’editore inglese Derek Verschoyle con il titolo The Mad Women of Magliano. An Imaginary Journal.

Sempre nel 1954 Le libere donne di Magliano fu pubblicato in francese da Denoël nel volume Le folles de Magliano, e nel 1955 in svedese dall’editore Ljus Förlag (Kvinnorna i Magliano, traduzione di Karin de Laval). Anche l’edizione Claassen, quella annotata nei diari, uscì nel 1955, con il titolo Die Frauen von Magliano oder Die Freiheit im Irrenhaus (Le donne di Magliano o la libertà in manicomio). La traduzione tedesca portava la firma di Charlotte Birnbaum, la quale nello stesso periodo tradusse il romanzo La brace dei Biassoli, pubblicato dallo stesso Claassen nel 1957 col titolo Signora Maria, Zum Bildnis meiner Mutter (La Signora Maria, ritratto di mia madre).

Anni dopo, nel 1981, Le libere donne di Magliano venne pubblicato anche in polacco nel volume Wolne kobiety z Magliano. Zapiski lekarza psychiatry (Le libere donne di Magliano. Appunti di uno psichiatra) nella traduzione da Barbara Sieroszewska, la quale in precedenza nel 1977 e nel 1979 aveva già curato le traduzioni di Biondo era e bello (presso Czytelnyk di Varsavia) e La brace dei Biassoli (presso Institut Wydawniczy, Varsavia). Nel 1986 infine, la versione tedesca de Le libere venne ripubblicata dalla Unions Verlag di Zurigo con il titolo Die Frauen von Magliano e, nel 1988, dall’editore tedesco Luchterhand, col titolo Die freien Frauen von Magliano.

In Germania il successo di Tobino (nel Fondo del Vieusseux si conservano ancora tesi di laurea tedesche) è legato anche alle due edizioni del romanzo breve Bandiera nera di Reclam Verlag, pur pubblicate più di trent’anni dopo la prima edizione italiana. La traduzione di Caesar Rymarowicz risale infatti al 1981. Il titolo fu modificato in Doppeltes Spiel (Il doppio gioco).

Immediata fortuna oltre i confini nazionali ebbe invece il Premio Strega Il clandestino (Mondadori, 1962), che racconta l’organizzazione della resistenza partigiana a Viareggio, città natale dell’autore. Il romanzo è il più tradotto dei libri di Tobino, con nove versioni in altrettante lingue.

In inglese si contano due edizioni del testo nella traduzione di Raymond Rosenthal, una per la newyorkese Doubleday & Company, l’altra per l’editore Heinemann di Londra. Nella copertina di quest’ultima campeggia una inquietante foto del busto di Mussolini che sembrava fissare il lettore. Entrambe uscirono nel 1966, con un titolo rivisitato ma efficace: The underground.

La traduzione in lingua tedesca fu affidata invece a Egon Wiszniewsky, il quale per la scelta del titolo optò per Medusa, il toponimo di fantasia utilizzato da Tobino per l’ambientazione del romanzo. Anche in Germania si pubblicarono due edizioni, entrambe presso l’editore Leben di Berlino, rispettivamente nel 1965 e nel 1967.

Nel 1964 uscì a Bucarest, per l’editore Pentru, la versione rumena realizzata da George Lăzărescu col titolo rivisitat Organizaţia Clandestină (in rumeno è inoltre l’unica traduzione del romanzo Una giornata con Dufenne, dal titolo O zi cu Dufenne, realizzata a quattro mani da Idea Andreşoiu-Camozzi e Iulia Giroveanu, ed edita presso Editura Univers di Bucarest nel 1971); dello stesso anno è Ilegala, versione slovena di Silvester Škerl per la Ljudska knijiga; nel 1965 Il clandestino viene tradotto in serbo da Stojanovic Jugana per l’editore Narodna knjiga con il titolo Ilegalci. Seguì la versione portoghese: O clandestino a cura di Albano Vasconselos, presso la casa editrice Portugàlia di Porto nel 1966. Sempre nel 1966 fu pubblicato in Spagna El clandestino, versione in castigliano di Domingo Pruna presso l’editore Plaza y Janés.

Del 1983 è invece la versione in ceco di Josef Hajny, presso l’editore Nase Vojsko di Praga col titolo Ve znamenì Medusy (Nel segno di Medusa). Infine, nel 1986 il romanzo uscì in sloveno, tradotto da Jana Gürtlerová, sempre con il titolo Medusa, per i tipi della SPKK di Bratislava. Il volume contiene una postfazione di Eva Balážová.

Tardiva diffusione estera ebbe anche Il deserto della Libia, romanzo ispirato all’esperienza della Seconda guerra mondiale, alla quale Tobino partecipò come tenente medico in Libia. Alle traduzioni inglesi di singoli capitoli o confluite in volumi antologici, si aggiungono una traduzione in sloveno, una in francese e una in tedesco. In sloveno Il deserto della Libia uscì nel 1967 per la Ljudska knjiga di Lubiana con il titolo Libijska puščava (traduzione di Silvester Škerl). In Francia invece, Il deserto della Libia arrivò solo nel 1990. A tradurlo fu Simone Matarasso-Gervais per Alinéa, col titolo Le désert de la Lybie. Matarasso-Gervais e l’editore Alinéa quattro anni prima avevano portato a compimento l’edizione di La voleuse, traduzione del breve romanzo La ladra (Mondadori, 1984). Tornando a Il deserto della Libia, rimane da annoverare solo la versione al tedesco dei traduttori Miriam Houtermans e Andreas F. Müller per l’editore Haymon di Innsbruck, datata 1994. In questo caso il titolo fu modificato in Die Italienische Wüste (Il deserto italiano).

Per quanto riguarda il volume di racconti Per le antiche scale (Mondadori, 1972), il successo italiano (Premio Campiello nell’anno di edizione) attirò l’attenzione di traduttori spagnoli e giapponesi. La versione spagnola, del 1974, fu realizzata da Juan Moreno (Por la viejas escalinatas, a edizioni Plaza y Janés, Barcellona). La traduzione giapponese (狂気もまた愛に掲げく) di Ken Chigusa fu invece pubblicata a Tokyo dalla Hayakawa Literature nel 1977. Tratta dalla prefazione all’edizione Mondadori de Le libere donne di Magliano del 1963, in copertina veniva riportata la celebre affermazione “anche i matti sono creature degne d’amore”.

Un altro libro che ha goduto di fortuna editoriale fuori dai confini nazionali è Biondo era e bello (Mondadori, 1974), biografia dantesca in forma di romanzo. L’opera suscitò l’interesse di traduttori polacchi, slovacchi e cinesi. Nel 1980 uscì infatti Plavovlasý bol a krásny presso l’editore Tatran di Bratislava, traduzione di Stanislav Vallo, mentre l’edizione cinese del 1984 della GuangXi Normal University Press ha per titolo Danding zhuan (La biografia di Dante).

Del romanzo Il perduto amore (Mondadori, 1979) si ha un’edizione in Argentina (El amor perdido) della traduttrice Helena I. De Ferrante per la casa editrice Emecé. Inoltre, il romanzo ha avuto un’edizione cinese realizzata da Liu Liting nel 1988 per la casa editrice North China Literature and Art Publishing House di Harbin. Ma il libro conquistò soprattutto l’interesse di editori e pubblico tedeschi: in Germania si ebbero infatti tre diverse edizioni, basate sulla traduzione di Barbara Lumm (Verlorene Liebe, Kindler, 1980; Fisher, 1982; Moewig, 1987).

Infine, ricordiamo le traduzioni del francese Patrick Vighetti , che ha tradotto nel 2006, per La Fosse aux Ours, Gli ultimi giorni di Magliano (Mondadori, 1982, Le derniers jours de Magliano), nel 2011 presso Plon il romanzo Tre amici (Mondadori, 1988), e nel 2015, per l’editrice La Découvrance, la raccolta di racconti L’angelo del Liponard e altri racconti di mare (Mondadori, 1963, L’ange du Liponard et autres récits de mer).

Lo studio e l’analisi delle traduzioni straniere delle opere di Mario Tobino è un lavoro ancora tutto da svolgere e la presente scheda si limita ad offrirne una prima parziale panoramica.

 

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