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L’imprevedibilità del bene

Franco Rocchi è un attore diventato una star televisiva interpretando il commissario Cardone. Ora però il suo matrimonio è al capolinea e la nuova stagione è stata cancellata. Anche il suo migliore amico, Daniele Lucci, regista della stessa serie, è disoccupato, ma almeno può gioire per l’esito della TAC che ciclicamente decreta l’assenza del cancro contro cui combatte da anni. Ma il caso sta per cambiare ancora la loro vita. Nel tentativo di ricostruire la dinamica di un banale incidente nel quale è coinvolto il padre di Franco, i due subiscono un’imprevista aggressione, e vengono in possesso di una grossa somma di denaro, oltre a fotografie e video che testimoniano una rete di loschi traffici. Contemporaneamente, in diverse parti del mondo, avvengono alcuni omicidi: uno stilista a Parigi, un industriale tedesco a l’Havana, un mediatore culturale a Milano, un cantante a Roma. Daniele e Franco capiscono che c’è un filo che lega tutto, quando vengono contattati da un uomo misterioso che si offre di aiutarli. Sullo sfondo di una Roma cupa e violenta, tra fughe rocambolesche, sparatorie e cambi d’identità, emerge un piano internazionale dai confini ambigui. A cosa è disposto un uomo per difendere la propria famiglia? E nella lotta spietata tra bene e male chi è davvero innocente?


Angelo Longoni (Milano, 1956), è un drammaturgo e regista. Diplomato alla Scuola Civica d’Arte del Piccolo Teatro, si è imposto all’attenzione nazionale nel 1989 con il dramma teatrale Naja. Tra i suoi lavori teatrali ci sono Money (1991), Bruciati (1992), Hot line (1993), Xanax (2001), Bravi ragazzi (2008). I suoi lavori per la televisione includono Le madri (1999), Caravaggio (2008) e Tiberio Mitri. Il campione e la miss (2011). Ha pubblicato Naja, Caccia alle mosche, Siamo solo noi e Vita.

 

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