Francesco Petrarca in altre lingue
Autore: Sara Fazion (Università di Bologna)
Intellettuale cosmopolita e modello poetico universale, Francesco Petrarca è oggi letto in tutto il mondo, come testimoniano le numerose traduzioni nelle principali lingue straniere pubblicate negli ultimi anni dei Rerum vulgarium fragmenta e delle opere latine.
Grande vivacità di iniziative si segnala, in particolare, in Francia, dove, come è noto, tempestiva fu la ricezione dell’opera del poeta, che a lungo dimorò in questo paese. Si pensi alla recente edizione-traduzione delle Œuvres per Les Belles Lettres, comprendente L’Afrique in due volumi (2006, 2018), il Chansonnier (2009), fondato sul testo stabilito da G. Savoca, e La Correspondance, ossia le Lettres familières e le Lettres de la vieillesse (2002-2015), con riferimento, per la prima, al testo di V. Rossi e all’edizione di U. Dotti, per la seconda, a quella di E. Nota. Per i tipi di Millon (Grenoble), C. Carraud ha invece volto in francese La vie solitaire (1999), il Mon ignorance et celle de tant d’autres (2000), Le repos religieux (2000), Les rèmedes aux deux fortunes (2002) e l’Itinéraire de Gênes à Jérusalem (2002). Il medesimo editore ha inoltre pubblicato le Sans titre, a cura di R. Lenoir (2003).
L’opera petrarchesca riscosse immediata fortuna anche in Spagna, dove le poesie del Canzoniere furono lette in italiano fino al XVI secolo, divenendo in seguito oggetto prima di riscritture, poi di traduzioni. Confermano l’attenzione del pubblico spagnolo per questo testo le numerose ristampe e riedizioni dei lavori dei tre principali traduttori degli anni Ottanta del Novecento. Ci si riferisce in primis ad Á. Crespo, che, richiamandosi all’edizione di G. Contini, nel 1983 pubblicò Sonetos y Canciones per Orbis-Origen e Cancionero per Bruguera (poi: Ediciones B, 1988; Alianza Editorial, 1995; Círculo de Lectores, 1998), riedito da Planeta De Agostini (Cancionero, sonetos y canciones, 2003, con associazione dei titoli originari) e Alianza Editorial (Cancionero, 2008). Ristampe fino al 2006 ha conosciuto la traduzione Cancionero di J. Cortines (Cátedra, 1989), fondata anch’essa sul testo di Contini, mentre fino al 2002 sono stati riediti i Sonetos del Cancionero (Bosch, Colección “Erasmo Textos bilingües”, 1976) ed El cancionero: edición bilingüe (Ediciones 29, 1992) pubblicati da A. Pentimalli. Per gli altri scritti, oltre alle Obras, Prosa a cura di F. Rico (1978), va menzionata in particolare la traduzione La medida del hombre: remedios contra la buena y la mala suerte di J. M. Micó (1999).
Buona accoglienza hanno incontrato anche le recenti traduzioni del Petrarca in tedesco, come Canzoniere, Triumphe, Verstreute Gedichte a cura di K. Förster e H. Grote (Düsseldorf-Zürich, 2002). In attesa dell’edizione annunciata dalla Commissione per l’Edizione Nazionale degli scritti del Petrarca, di grande utilità e ricche di puntuali annotazioni sono poi le Epistulae metricae. Briefe in versen (Würzburg, Königshausen & Neumann) del 2004, anno di pubblicazione dei Psalmen und Gebete (Augsburg, ERV) e del Secretum meum per Excerpta classica (Mainz, DVB), collana che nel 2007 ha accolto pure la traduzione dell’Africa.
Sempre in ambito europeo, importanti traduzioni sono state inoltre approntate in Repubblica Ceca (Mé tajemství. O tajném střetu mých myšlenek, Praha, 2004), Polonia (O niewiedzy własnej i innych. Listy wybrane, Gdansk, 2004; Drobne wiersze włoskie, Gdansk, 2005) e Danimarca (Canzoniere, eller Sangenes bog, København, 2005).
Per quanto riguarda le traduzioni del Petrarca in inglese, ampia è innanzitutto la proposta editoriale per il Canzoniere: a nuove ristampe dei lavori di J. W. Cook (Petrarchʼs songbook, italian text by G. Contini, Binghamton, 1995) e M. Musa (The Canzoniere, Bloomington, Ind., 1996), hanno fatto seguito la traduzione di J. G. Nichols (Canzoniere, Manchester, 2000) e il testo Open Access di A. S. Kline.
Molte altre opere del Petrarca sono state inoltre trasposte in inglese grazie a collaborazioni di ricerca internazionale, come quelle inquadrate nella mission de I Tatti, The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies, da cui hanno avuto origine la traduzione di D. Marsh delle Invectives (2003), l’antologia Selected letters di E. Fantham (2017) e My secret book a cura di N. Mann (2016), assieme al quale si possono ricordare i lavori di J. G. Nichols (My secret book, London, 2002), C. E. Quillen (The Secret, Boston-New York, 2003) ed E. Wilson (A Middle English translation from Petrarch’s Secretum, Oxford, 2018). Fondamentale è stata poi la traduzione di A. S. Bernardo e R. A. Bernardo delle Letters on familiar matters (1975-1985) e delle Letters of Old Age (1992), più volte ristampate per la John Hopkins University Press. Ricchissima anche l’edizione-traduzione di T. J. Cachey Jr., Petrarchʼs Guide to the Holy Land: Itinerary to the Sepulcher of Our Lord Jesus Christ (Notre Dame, Ind., 2002).
Cruciale testimonianza dell’interesse globale per la parola del Petrarca è il suo recente approdo in area asiatica, mediante la traduzione cinese del Canzoniere di L. Guoqing (2002) e quella giapponese dei Triumphi di K. Ikeda (2004), pubblicate grazie alla collaborazione del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del VII Centenario della nascita del poeta.
Solo abbozzata in questi brevi cenni, l’indagine sulle traduzioni delle opere di Petrarca, se estesa ad altre lingue, non potrà che apportare ulteriori conferme del persistente interesse dell’editoria internazionale per l’autore del Canzoniere e per gli altri scritti del grande poeta.