In altre lingue
11 Giugno 2025

Roberto Calasso in altre lingue

Autore: Stephen Ferriter Smith

Roberto Calasso in altre lingue

Stephen Ferriter Smith si è laureato all’Università di Bologna e all’Università di Strasburgo nel 2024 con un doppio master in Letteratura europea. Attualmente lavora come traduttore dall’italiano, dal tedesco e dal francese all’inglese.

 

La traduzione, nella molteplicità delle sue forme, è una presenza costante in tutta la carriera letteraria di Roberto Calasso (1941-2021). Oltre a commissionare, curare e pubblicare per sessant’anni traduzioni letterarie da ogni angolo del mondo, egli ha lavorato come traduttore nei primi anni della casa editrice Adelphi (vedi, in particolare, le edizioni italiane de Il racconto del Pellegrino di Ignazio di Loyola,1966; Ecce Homo di Friedrich Nietzsche 1969; Detti e contraddetti di Karl Kraus, 1972). Le sue opere sono note per essere dense di citazioni e allusioni, tanto da essere spesso difficili da tradurre. Riflettendo sulla sua traduzione di K. (2005), Geoffrey Brock descrive il rigoroso processo di “triangolazione” necessario per trovare un equilibrio tra la voce dell’autore e quella di Kafka. Nonostante ciò, il successo internazionale di libri come La rovina di Kasch (1983), Le nozze di Cadmo e Armonia (1988), Ka (1996) e Ardore (2015) sembra confermare l’affermazione di Calasso secondo cui “mito è ciò che non si perde in traduzione”. Almeno 26 sono le lingue in cui le sue opere sono state tradotte.

La prima traduzione di un testo scritto da Calasso non è apparsa in un paese europeo, ma a Buenos Aires nel 1962 sulla rivista letteraria “Sur”, per iniziativa di Victoria Ocampo (Th. W. Adorno, il surrealismo e il “mana”, uscita in Italia su “Paragone”, n. 138, 1961). Come si può vedere in una lettera di Juan Rodolfo Wilcock a Adolfo Bioy Casares del febbraio 1966, nei primi anni della sua carriera Calasso ha avuto un intenso rapporto con il mondo intellettuale latino-americano: “Sto cercando di far pubblicare Plan de evasión da una casa editrice più intelligente della Bompiani, che è certamente dignitosa, ma povera. Se ne avete una copia, per favore, mandatela a Roberto Calasso – via Ippocrate 93 – Roma. Questo giovane, che ha scritto una tesi immensa su Thomas Browne, non è riuscito a leggere il saggio di Borges su di lui, nemmeno al British Museum.”

La tesi qui citata, I geroglifici di Sir Thomas Browne, è stata poi pubblicata in America Latina nel 2010 in collaborazione con il Fondo de Cultura Económico (Los jeroglificos de Sir Thomas Browne, tr. Valerio Negri Previo). Per restare ancora nel mondo sudamericano, andrà ricordato anche che la casa editrice Sexto Piso, fondata in Messico nel 2002 da Luis Alberto Ayala Blanco, ha modellato il suo approccio editoriale su quello di Calasso, tanto da essere soprannominata “l’Adelphi messicano”.

L’importanza della traduzione per le opere di Calasso è evidente soprattutto nel caso del suo primo libro e unico romanzo, L’impuro folle (1974), ispirato alla prima traduzione italiana delle memorie del famoso caso clinico di Freud, Daniel Paul Schreber (Memorie di un malato di nervi, trad. Federico Scardanelli e Sabina de Waal, 1974). I due libri si sono rivelati tematicamente inseparabili al punto che il romanzo di Calasso è stato erroneamente indicato come la traduzione italiana del libro di Schreber nell’Index translationum del 1976. Sebbene in Italia non abbia riscosso il successo che le sue opere successive avrebbero ottenuto, questo lavoro d’esordio ha suscitato grande interesse tanto da essere tradotto in Francia (Le fou impur, trad. Danièle Sallenave, 1976), in Argentina (El loco impuro, trad. Italo Manzi, 1977) e in Germania (Die Geheime Geschichte des Staatspräsidenten Daniel Paul Schreber, trad. Reimar Klein, 1980). Successivamente uscito in un’edizione rivista e corretta, Sexto Piso ne ha pubblicato una nuova traduzione spagnola (tr. Teresa Ramírez Vadillo, 2003), Gallimard una traduzione francese rivista (tr. Danièle Sallenave & Éliane Deschamps-Pria, 2006) e Suhrkamp una nuova edizione tedesca dal titolo decisamente più accattivante: Der unreine Tor (2017).

Nel 1983, la pubblicazione de La rovina di Kasch ha segnato il primo capitolo di quella che sarebbe diventata un’opera in undici volumi, informalmente intitolata Opera in corso. Visto il ruolo di “maestro di cerimonie” che Charles Maurice de Talleyrand-Périgord ha nel libro, una traduzione in francese era più che prevedibile (La Ruine de Kasch, trad. Jean-Paul Manganaro e Jean-Baptiste Michel, 1987). La Francia è stata del resto un punto fermo per tutta la carriera di Calasso, grazie anche alla sua amicizia con Antoine Gallimard. Per un certo tempo, egli è stato anche una presenza mediatica in Francia, grazie alla sua apparizione in un dibattito televisivo con René Girard (La crise, de la violence au sacrifice, FR3, 1990) e alla sua ripetuta presenza come ospite nei programmi radiofonici di France Culture (2011, 2012, 2013). Dopo la sua scomparsa, Calasso ha inoltre ricevuto in Francia, per il suo contributo all’umanesimo europeo, il premio “3466”, alla sua prima edizione, dalla rivista Le Grand Continent.

Le traduzioni de La rovina di Kasch in lingue diverse dal francese cominciano ad essere pubblicate da quando Calasso diventa un bestseller internazionale con Le nozze di Cadmo e Armonia (1988). Finalista al Premio Strega, il libro vince il Prix européen de l’essai Charles Veillon nel 1991. All’inizio degli anni Novanta, le edizioni in francese (trad. Jean-Paul Manganaro, 1991), in tedesco (trad. Moshe Kahn, 1991) e in spagnolo (trad. Joaquim Jordà, 1994) dell’opera escono negli stessi anni di quelle in catalano (trad. Juan Castellanos & Eulalia Roca, 1990), in portoghese (trad. Maria Jorge Vilar de Figueiredo, 1990; trad. Nilson Moulin Louzada, 1990), in danese (trad. Nina Gross, 1990), in olandese (trad. Elly van der Pluym, 1991), in inglese (trad. Tim Parks, 1993), in svedese (trad. Ingamaj Beck, 1994) e in polacco (trad. Stanisław Kasprzysiak, 1995). Dalla sua pubblicazione, il libro è stato tradotto in almeno 19 lingue, tra cui il finlandese (trad. Elina Soulahti, 2001), l’estone (trad. Mailis Põld, 2002) e, più recentemente, il rumeno (trad. Petru Iamandi, 2022) e il cinese tradizionale (與神共宴:古希臘諸神的秘密與謊言, trad. 金科羽, 2023). La fama internazionale di Calasso ha ispirato molti traduttori a recuperare la prima parte del suo Work in Progress, e La rovina di Kasch è stato successivamente tradotto in inglese (tr. William Weaver & Stephen Sartarelli, 1994), in tedesco (tr. Joachim Schulte, 1997), in olandese (tr. Elly van der Pluym, 1994) e in spagnolo (tr. Joaquim Jordá, 2001). La rovina di Kasch è anche il primo libro di Calasso ad apparire in greco moderno (Η καταστροφή του Κας, trad. Μαρία Κασωτάκη, 1999), seguito da Le nozze di Cadmo e Armonia (Οι γάμοι του Κάδμου και της Αρμονίας, trad. Γιώργος Κασαπίδης, 2005).

Dopo il successo del secondo, anche i successivi volumi dell’Opera in corso hanno goduto di un successo internazionale. Dal 2025, tutti gli undici volumi sono disponibili in inglese e dieci di essi sono stati tradotti in francese, spagnolo, tedesco e olandese. Resta ancora da tradurre La tavoletta dei destini (2020). Un numero considerevole di traduzioni sono state pubblicate altresì in polacco, portoghese, svedese, catalano e danese. Non meno rilevante è stato l’interesse nell’Europa dell’Est. Si vedano, in particolare, le traduzioni di Ka (1996) in sloveno (trad. Vera Čertalić & Gašper Malej, 2005), in ceco (K., 2002, trad. Zdeněk Frýbort, 2008) e serbo (2009); de La folie Baudelaire (2008) in croato (Baudelaireova sjenica, trad. Mate Maras, 2017) e russo (Сон Бодлера, trad. Александр Юсупов & Мария Аннинская, 2020); e de L’innominabile attuale (2018) in croato (Neimenjiva sadašnjost, trad. Katarina Penđer, 2023). In Turchia, invece, sono disponibili i primi quattro libri dell’Opera in corso (Kasch’ın yıkılışı, trad. Levent Cinemre, 2004; Kadmos ile Harmonia’nın Düğünü, trad. Levent Cinemre, 2005; Ka, trad. Eren Cendey, 2004; K., trad. Leyla Tonguç Basmacı, 2016).

Quando si parla dei paesi extraeuropei che hanno mostrato un forte interesse per Work in Progress di Calasso, è difficile non menzionare l’India. Per scrivere Ka e Ardore, entrambi incentrati sulla mitologia vedica, Calasso si è immerso nella cultura indiana. E questo interesse sembra essere stato ricambiato dalle traduzioni in hindi de La rovina di Kasch (trad. Brij Bhushan Paliwal, 2011), di Ka (trad. Devendra Kumar, 2011) e di Ardore (2017). Calasso è stato inoltre invitato al Jaipur Literature Festival per presentare Ardore. La traduzione inglese de Il seme (trad. Tim Parks, 1999) si è rivelata fondamentale per la diffusione dell’opera di Calasso in India, fungendo non solo da base per le edizioni in malayalam (trad. K. B. Prasannakumar, 2010) e tamil (trad. Anandh Kalachuvadu, 2015), ma anche per un adattamento dell’opera in un libro illustrato per bambini (Geeta Dharmanarajan & Suddhasattwa Basu, The Story of Garuda, 2004). L’Opera in corso si è conclusa con la pubblicazione postuma di Opera senza nome (2024), ancora in attesa di traduzione.

Oltre a questo corpus principale, anche le altre opere saggistiche di Calasso hanno avuto una considerevole ricezione internazionale. La sua prima raccolta di saggi I quarantanove gradini (1991) è stata tradotta per la prima volta in Spagna (trad. Joaquim Jordà, 1994), poi in Francia (trad. Jean-Paul Manganaro, 1995) e in Portogallo (trad. Maria Jorge Vilar de Figueiredo, 1998), e successivamente in area anglofona (trad. John Shepley, 2001) e in Germania (trad. Joachim Schulte, 2005). La letteratura e gli dèi del 2001, nato come una serie di lezioni all’Università di Oxford, è la sua opera critica più tradotta, in inglese (tr. Tim Parks), in polacco (tr. Stanisław Kasprzysiak), in francese (tr. Jean-Paul Manganaro), in spagnolo (tr. Edgardo Dobry) e in olandese (tr. Els van der Pluym). Nel corso degli anni si sono succedute le traduzioni in turco (Edebiyat ve Tanrılar, trad. Ahmet Fethi, 2003), in tedesco (trad. Reimar Klein, 2003), in portoghese (trad. Jônatas Batista Neto, 2004) e, più recentemente, in russo (Литература и боги, trad. А. В. Ямпольская & С.Н. Зенкин, 2018).

Anche La folie qui vient des Nymphes era in origine una conferenza, tenuta in francese al Collège de France di Parigi nel 1992 e pubblicata in italiano più di dieci anni dopo in una raccolta di saggi dallo stesso titolo (La follia che viene dalle Ninfe, 2005). Il libro è stato tradotto prima in spagnolo (La locura que viene de las Ninfas, trad. Teresa Ramírez Vadillo & Valerio Negri Previo, 2008) per poi riapparire in Francia vent’anni dopo la sua prima lettura in pubblico (La folie qui vient des Nymphes, trad. Jean-Paul Manganaro, 2012). I saggi riuniti in Come ordinare una biblioteca (2020) sono stati pubblicati in Spagna (Cómo ordenar una biblioteca, Edgardo Dobry, 2020) e in Brasile (Como organizar uma biblioteca, trad. Patricia Peterle, 2023). Entrambe le raccolte di saggi sono poi state riunite in un’unica edizione nella traduzione polacca (Kręte ścieżki, trad. Joanna Ugniewska, 2023). Le raccolte di saggi più recenti di Calasso – Allucinazioni americane (2021), Ciò che si trova solo in Baudelaire (2021), Sotto gli occhi dell’Agnello (2022) e L’animale della foresta (2023) – finora non sono ancora state tradotte. Invece le opere autobiografiche Memè Scianca e Bobi sono state edite in spagnolo (Memè Scianca, trad. Edgardo Dobry, 2023), in catalano (Memè Scianca, trad. Pau Vidal, 2023), in portoghese (Bobi, trad. Pedro Fonsecar, 2024) e compaiono insieme nell’edizione polacca Memè Scianca/Bobi (trad. Joanna Ugniewska, 2024).

Il successo di Calasso in quanto editore è certamente uno degli aspetti della sua attività che hanno suscitato maggior interesse, e questo spiega l’accoglienza internazionale di un libro come L’impronta dell’editore (2013), che è stato tradotto in dieci lingue, tra cui l’estone (Kirjastaja jälg, trad. Heli Saar, 2019), il russo (Искусство издателя, trad. Александр Дунаев, 2017) e il cinese tradizionale (独一无二作品, 2018). L’impronta dell’editore è anche l’unica delle sue opere ad essere stata tradotta in lituano (Leidėjo menas, tr. Goda Bubylenko, 2024). Cento lettere a uno sconosciuto (2003), invece, ha ricevuto un interesse minore all’estero, con edizioni in tedesco (Hundert Briefe an einem unbekannten Leser, trad. Roland H. Wiegenstein, 2006) e spagnolo (Cien cartas a un desconocido, trad. Edgardo Dobry, 2007). Uno degli esempi più interessanti dell’impatto editoriale di Calasso sulla letteratura tradotta è stata la sua riedizione degli “Aforismi di Zürau” di Franz Kafka (Aforismi di Zürau, 2004), che è diventata la base per una nuova edizione tedesca (Die Zürauer Aphorismen, 2006) e per tutte le successive traduzioni, inclusa quella in persiano (پندهای سورائو کافکا, trad. Guita Garakani, 2015).

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