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10 Febbraio 2022

Intervista a Silvia Chiarini, libraia italiana a Vienna

Autore:
Paolo Grossi

Hartliebs Bücher, Livres & Libri (Porzellangasse 36, 1090 Wien), inaugurata nel 2013, è una libreria di lingua tedesca, francese e italiana in cui ogni sezione è curata da una libraia madrelingua.

https://hartliebs.at/category/libri/

 

La libreria vende solo libri italiani in edizione originale o anche traduzioni? In base a quali criteri sceglie il suo assortimento di libri italiani e qual è la proporzione fra letteratura, saggistica, fumetto e libri per l’infanzia?

I titoli in assortimento in libreria sono per la maggior parte in lingua tedesca con un focus sui libri per bambini e sulla narrativa. A questi si aggiungono circa 4000 titoli della sezione francese e la sezione italiana, che conta quasi 2500 titoli, sia italiani in edizione originale che traduzioni.

Della sezione italiana almeno la metà è data dalla narrativa e comprende anche i gialli – che sono quasi solo originali italiani e che ho organizzato su base regionale – poesia e graphic novel. Circa un quinto dei titoli sono per bambini, soprattutto albi illustrati e storie da leggere ad alta voce. Per le letture autonome abbiamo i titoli che partecipano al Premio Strega Ragazzi, che grazie alla bibliotecaria italiana Anna Bellé e alla traduttrice Tania Spagnoli, possono contare su un gruppo di lettori e votanti anche a Vienna. Il resto è dato dalla saggistica con tutti i temi e gli interessi che riusciamo a coprire: viaggio, cucina, arte, musica, biografie, scienze, filosofia, storia e attualità, economia, mitologia, femminismo, ambiente, saggistica letteraria e una sezione dedicata a Vienna. Per me che li scelgo con cura sono tanti, ma rispetto alla mole di nuove uscite annuali sono pochi. E questo significa che scelgo cercando un buon equilibrio fra titoli e autori richiesti e meno conosciuti, cercando di lavorare molto sugli editori indipendenti.

 

Quali sono gli autori italiani che le vengono più spesso richiesti?

Ad essere molto richiesti sono i gialli, spesso ambientati in determinate città o regioni, ma soprattutto le edizioni originali dei libri che, arrivando in traduzione sul mercato di lingua tedesca, destano l’interesse dei lettori all’estero. E da non dimenticare i libri degli autori e delle autrici che presentiamo in libreria, spesso in modalità bilingue; in questo caso il momento di socialità e di condivisione permette di far arrivare i libri italiani, così come le loro traduzioni, a più lettori. Molto spesso anche i corsi di lingua italiana utilizzano testi letterari come base di apprendimento della lingua e della cultura italiana.

 

In base alla sua esperienza, quali iniziative ritiene particolarmente utili per attirare l’attenzione del pubblico e conquistarsi clienti fedeli?

Secondo me una libreria va gestita senza dimenticare che è uno spazio di condivisione, i lettori la dovrebbero frequentare e vivere e bisognerebbe sempre dar loro la possibilità di contribuire a renderla uno spazio di incontro, di confronto e di crescita. Iniziative come circoli letterari (noi abbiamo fondato La Giostra) portano i lettori a scambiarsi opinioni e idee, così come le presentazioni con autori e autrici permettono loro di farsi un’opinione e avvicinano al mestiere del raccontare storie. Quando la libreria è all’estero diventa ancora più importante e fondamentale il lavoro sul territorio: far conoscere e raccontare la letteratura italiana e, quando ciò è possibile, anche insieme a chi la scrive e la traduce.

Noi in libreria abbiamo già ospitato almeno 40 autori e autrici italiani, per almeno la metà abbiamo avuto la possibilità di fare una presentazione bilingue perché il libro era già stato tradotto. Le risorse, anche economiche, necessarie sono grandi e molte presentazioni sono state possibili grazie alla cooperazione con l’Istituto Italiano di Cultura. Questa sinergia tra librerie italiane all’estero e istituzioni è necessaria.

Nel nostro caso la cooperazione tra Istituto Italiano di Cultura, la libreria Hartliebs Bücher e l’associazione Librai in Corso ha portato all’organizzazione del primo festival bilingue di letteratura italiana a Vienna. Si chiama LA FONTE e si terrà dal 25 al 27 febbraio 2022: un fine settimana con nove presentazioni bilingue e una lettura in italiano per i più piccoli per raccontare la letteratura italiana contemporanea.

www.lafontevienna.com

 

Dal suo punto di vista di libraia, quali “iniziative di sistema” potrebbero essere prese in Italia per promuovere la vendita di libri in italiano all’estero?

Partiamo dai problemi – dovuti soprattutto alla diversa struttura del mercato del libro in Italia e nei paesi di lingua tedesca – per capire i possibili interventi utili.

Un problema per i libri italiani all’estero è la distribuzione, poiché i distributori ufficiali italiani non lavorano con l’estero. Per questo ci riforniamo tramite i grossisti, che hanno uno standard di lavoro molto buono, ma lo sconto al libraio è più basso. E le spese di spedizione arrivano al 5%. Anche la promozione non arriva oltre le Alpi e per i librai questo significa non avere informazioni sui programmi degli editori, non avere le anteprime e le novità in libreria sempre posticipate rispetto alla data di uscita.

La sezione francese riceve cooperazione e sostegno dalla Francia: siamo libreria di riferimento nell’elenco del CNL (Centre National du Livre), dal quale abbiamo la possibilità di ricevere fondi e tutti i distributori francesi e diversi promotori lavorano con l’estero, permettendoci di avere sconti più flessibili. 

C’è bisogno di iniziative sia strutturali che economiche, che portino le librerie italiane all’estero ad essere considerate, nel mercato del libro italiano, come librerie italiane a tutti gli effetti e soprattutto che ne sostengano il ruolo di diffusione e promozione della letteratura italiana nel mondo. Ad esempio, l’inclusione nella lista delle librerie di qualità (quella istituita con la riforma di legge entrata in vigore a marzo 2020 le esclude in quanto site fuori dal territorio nazionale), oppure fondi a sostegno della distribuzione, oppure ancora fondi a vantaggio degli editori italiani che, con le librerie e/o le istituzioni, organizzano presentazioni all’estero.

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