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25 Giugno 2024

Intervista a Silvia Tatti, presidente dell’ADI (Associazione degli Italianisti)

Autore: Luigi Visconti

Intervista a Silvia Tatti, presidente dell’ADI (Associazione degli Italianisti)

Silvia Tatti è professoressa ordinaria di Letteratura italiana presso l’Università Sapienza di Roma e Presidente dell’Associazione degli Italianisti italiani. Si occupa di letteratura del Sette e dell’Ottocento e in particolare di relazioni tra Italia e Francia, esilio, melodramma e teatro, risorgimento, classico e romantico, scrittura femminile, didattica della letteratura.

 

Nei giorni 3 e 4 luglio 2024 si svolgerà a Firenze l’incontro “Italianisti del Mondo”, organizzato dall’ADI (Associazione degli Italianisti italiani).

Abbiamo chiesto a Silvia Tatti, presidente dell’ADI, di esporci brevemente le finalità e i contenuti di questo convegno, che vedrà la partecipazione di specialisti di lingua e letteratura italiana da ogni parte del mondo.

 

 

Quali sono gli obiettivi di questo incontro di studio, chi vi parteciperà e come sarà articolato?

 

L’incontro “Italianisti del mondo” nasce dall’esigenza delle associazioni e dei docenti dell’area dell’italianistica di tutto il mondo di affrontare problematiche comuni e di condividere prospettive e progetti legati alla ricerca e all’insegnamento della lingua, della letteratura e della cultura italiane.

Le tavole rotonde riguarderanno le reti scientifiche internazionali, la didattica dell’italiano, la didattica della letteratura e della cultura e le questioni istituzionali legate alla diffusione della cultura italiana. Ai lavori del convegno parteciperanno rappresentanti di associazioni e docenti attivi in circa 40 paesi di tutto il mondo.

L’obiettivo è quello di fare il punto sulle proposte didattiche e scientifiche che rientrano nel variegato campo degli studi italianistici, nella prospettiva di concordare strategie operative, favorire scambi e progetti e rilanciare lo studio delle discipline dell’area.

Un primo risultato già conseguito attraverso l’organizzazione dell’evento è stato quello di coinvolgere tutte le associazioni di italianisti attive nelle università del mondo e di metterle in relazione. L’esistenza di reti scientifiche mondiali e l’attivazione di numerosi progetti internazionali e di scambi tra università non hanno infatti lo stesso rilievo e la stessa forza di una rete di associazioni disciplinari che potrà garantire anche per il futuro un coordinamento globale e favorire l’individuazione di strategie comuni di fronte alle problematiche rilevate.

Un altro obiettivo dell’incontro è quello di rafforzare a tutti i livelli i rapporti tra gli italianisti e le istituzioni e enti culturali attivi per la diffusione della cultura italiana nel mondo. A questo scopo abbiamo invitato, oltre ai due Ministeri degli Esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) e dell’Università e della Ricerca, i rappresentanti della Società Dante Alighieri, dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana Treccani e del Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura che hanno aderito prontamente all’iniziativa consapevoli dei risultati importanti che possono derivare dal confronto con i docenti delle università mondiali.

La tavola rotonda conclusiva sarà l’occasione per fare il punto sull’evento e programmare ulteriori occasioni di incontro.

 

Tra i partecipanti al convegno, vi saranno i massimi responsabili della rete degli Istituti Italiani di Cultura all’estero. Quale sono le attese dell’ADI nei confronti della rete degli Istituti ?

 

L’ADI ha assunto l’impegno nei confronti delle associazioni di italianisti attivi all’estero di favorire e incrementare canali di comunicazione diretti con il MAECI e soprattutto con la Rete degli Istituti culturali coordinata dalla Direzione della Diplomazia culturale. In particolare, i docenti di italiano delle università straniere vedrebbero con favore una maggiore collaborazione con gli Istituti italiani di cultura, nell’auspicio di una presenza più incisiva sul territorio.

Le richieste riguardano: la possibilità di pubblicizzare iniziative, anche tramite il semplice rinvio nei canali informativi degli Istituti e delle Ambasciate ai siti delle associazioni; il rimando, sempre sui siti degli Istituti italiani di cultura, all’offerta universitaria nell’ambito dell’italianistica; la collaborazione sistematica e non solo occasionale tra sedi diplomatiche e università nella progettazione di eventi culturali e iniziative didattiche.

Da una ricognizione svolta tramite i rappresentanti delle associazioni è emerso che esistono molti esempi virtuosi di collaborazione tra Istituti di cultura e università, ma l’auspicio è che si possano incrementare le azioni congiunte, anche tramite protocolli quadro, per favorire la diffusione della lingua, della letteratura e della cultura italiana fuori dall’Italia.

 

 

Il programma prevede una sezione specificamente dedicata al libro italiano nel mondo.

Come sarà impostato questo incontro e chi vi parteciperà?

 

La tavola rotonda dedicata all’editoria in lingua originale e in traduzione sarà coordinata da Paolo Grossi, direttore editoriale del portale newitalianbooks e vedrà la partecipazione di alcune case editrici attive a livello internazionale e specializzate nella produzione di libri italiani destinati all’estero e nelle traduzioni. Sono coinvolti Lorenzo Armando (Lexis), Sandro Ferri (e/o), Lorenzo Flabbi (L’Orma editore), Paolo Primavera (Edicola), Roberto Revello (Mimesis), Alessandro Vettori (Rutgers University Press). Sono state inoltre invitate Laura Pugno, esperta per la promozione culturale del MAECI e Gaia Seller, Direttrice della Casa delle traduzioni di Roma. L’incontro tra queste competenze diverse e il dialogo con i docenti di italiano permetteranno di fare il punto sull’offerta editoriale destinata al mercato estero e riflettere su strategie e prospettive, anche in relazione alle richieste e ai bisogni espressi dai docenti attivi nelle diverse parti del mondo che sono potenziali committenti e destinatari, assieme ai loro studenti, del libro italiano fuori dall’Italia. Discutere delle problematiche del libro italiano, degli indirizzi culturali e didattici, delle scelte degli autori da tradurre, dell’equilibrio tra storia, tradizione e contemporaneità e stabilire un collegamento tra utenti e professionisti costituirà senz’altro uno dei risultati più significativi dell’evento “Italianisti del mondo”.

Intervista a Silvia Tatti, presidente dell’ADI (Associazione degli Italianisti)
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