interviste
13 Luglio 2020

Una collana tedesca alla scoperta dell’Italia: intervista a Mario Desiati

Una collana tedesca alla scoperta dell’Italia: intervista a Mario Desiati

Mario Desiati è noto come romanziere, poeta e saggista. Dal suo libro Il paese delle spose infelici (2008, vincitore del Premio Mondello) è stato tratto il film omonimo, per la regia di Pippo Mezzapesa. Con il romanzo Ternitti (2011) è giunto tra i dodici finalisti del Premio Strega. Membro del comitato editoriale della rivista “Nuovi Argomenti”, ha alle spalle una lunga esperienza di lavoro editoriale, prima presso Mondadori, poi come direttore editoriale di Fandango Libri (2008-2013). Residente a Roma, trascorre lunghi periodi dell’anno a Berlino, dove, fra l’altro, collabora con la casa editrice Wieser Verlag, per la quale ha curato assieme a Judith Krieg alcuni libri dedicati a regioni e città italiane.

Che cos’è la collana “Europa erlesen”, pubblicata dall’editore Wieser Verlag di Klagenfurt?

È una collana editoriale in lingua tedesca che esiste da molti anni e che pubblica antologie territoriali. Ossia raccolte di racconti su un determinato luogo. I testi scelti di solito sono di vario tipo, pezzi di autori internazionali che offrono punti di vista diversi su un determinato luogo, si tratta di autori sia di lingua tedesca sia di altri paesi. Almeno la metà di essi sono scrittrici. Sono libri che raccontano i luoghi con la voce degli scrittori che li hanno visitati o vissuti, o anche soltanto immaginati. Europa erlesen è un’espressione difficile da tradurre, perché erlesen richiama il verbo erleben, esperienza e il verbo lesen vuol dir lettura. Un gioco di parole per definire un’esperienza attraverso la lettura.

Quali sono i volumi che hai curato per questa collana? Chi ha realizzato le traduzioni in tedesco degli autori italiani antologizzati?

Ho iniziato una collaborazione nel 2015, da allora ho curato con Judith Krieg tre volumi, ne esce uno ogni due anni perché mettiamo molta cura nella scelta e nella traduzione dei testi. Il primo volume su Puglia e Basilicata ha ricevuto grande attenzione e un buon successo. Ci sono grandi autori che si sono occupati della Puglia e che i tedeschi amano particolarmente come Pier Paolo Pasolini o Ingeborg Bachmann, ma ci sono anche diversi autori giovanissimi, soprattutto scrittrici, che il pubblico tedesco non conosceva. Ho cercato di inserire quegli autori italiani che sono poco o per nulla conosciuti in lingua tedesca. Tra i testi del volume sulla Puglia segnalo Alessandro Leogrande, uno dei migliori scrittori italiani della sua generazione, prematuramente scomparso, che nel 2017 ha esordito in Europa erlesen Apulien con un reportage sulle masserie.
Il secondo volume che abbiamo curato con Judith Krieg è Europa erlesen Toskana, accanto ai numerosi classici abbiamo inserito autrici meritevoli di essere conosciute come Simona Baldanzi, Teresa Ciabatti, Elena Stancanelli e molte altre.
Tutte le traduzioni inedite sono opera di Judith Krieg, mentre per quei testi che potremmo definire dei classici italiani (Dante, Boccaccio, per esempio, nell’antologia toscana) hanno già diverse traduzioni.

Oltre a Puglia, Basilicata e Toscana, hai nuovi progetti per questa collana?

Per ora stiamo lavorando con Judith su Milano, una città che lei conosce molto bene, visto che ci ha vissuto a lungo.

Sulla base della tua esperienza berlinese, quale giudizio ritieni di poter dare sulla presenza in Germania della letteratura italiana più recente? L’editoria tedesca è aperta alle novità italiane? Quali sono le case editrici più interessate ai nostri libri? Vi sono dei critici o traduttori che a tuo avviso svolgono un particolare ruolo di mediatori, di passeurs, fra Italia e Germania?

In generale, anche in Germania è tradotta soprattutto la letteratura angloamericana; negli anni 70 e 80 c’era attenzione per la letteratura italiana (Pasolini, Ginzburg, Morante e tanti altri), questo anche a merito di Klaus Wagenbach e la sua omonima casa editrice; poi c’è la volta di autori come Eco e come Tabucchi. Dopo però l’interesse si è affievolito, a parte i gialli. Ma oggi sulla scia di Elena Ferrante da alcuni anni è tornata l’attenzione. Ci sono case editrici importanti a tal riguardo: ovviamente Wagenbach, specializzata in letteratura italiana, ma anche Suhrkamp, Fischer, Hanser, Aufbau (è appena uscito romanzo di Nadia Terranova, per esempio), Klett Cotta o i piccoli piccoli come Edition Converso o Non Solo Verlag, Traduttori/traduttrici ce ne sono molti di attivi, anche come mediatori critici, per esempio Maike Albath o Thomas Steinfeld.

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