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Colombano Sant’Isidoro è un paese di quattrocento anime dove non succede mai nulla. Nei primi anni Sessanta vi arriva Carmelina, sposata a uno sconosciuto per fuggire dalla miseria e finita in casa di Teresa, la suocera, che governa la famiglia come un monarca assoluto. La giovane resiste come può, mentre intorno a lei la sorte costruisce un piano complesso, trascinando in quel luogo dimenticato da Dio persone singolari, diverse tra loro: una nobildonna ribelle, un boscaiolo innamorato, una famiglia di pettegoli, un maresciallo siciliano, un terrorista, un cacciatore maldestro. Nel gelo di una nevicata invernale, i loro percorsi si incroceranno i in modo inaspettato, qualcuno morirà e qualcun altro sparirà, senza alcuna spiegazione. Contro ogni aspettativa, il destino della protagonista sarà ribaltato da una piccola scatola di alabastro: la tabacchiera di Otto Schmitt. Comparsa di sfuggita nella tasca di un soldato, poi su un tavolo da gioco, divenuta portafortuna, giocattolo e infine pegno d’amore, metterà alla storia un enigmatico sigillo.

Il romanzo è ambientato in un borgo agreste immaginario, un paese di quattrocento abitanti chiamato Colombano Sant’Isidoro, nell’Italia nord-occidentale, negli anni tra il 1960 e il 1974. La vicenda mette insieme elementi totalmente romanzeschi, di fantasia, con elementi storici realmente esistiti.

La scrittura è limpida, suggestiva e fortemente rappresentativa anche di tutto un clima storico, ambientale ed emotivo. Lo stile è improntato a una essenzialità penetrante. Le parole, i gesti, le espressioni attribuite ai personaggi sono \’quelle\’ e non potrebbero essere sostituite. Le immagini sono incisive. La ricostruzione è non solo introspettiva, ma anche scenica e ambientale.

La lettura molto piacevole e leggera, lo stile garbato, comprensibile a tutti, con un periodare armonico e musicale. Si legge tutto di un fiato. Qua è là si nota anche una vena lirica indice di una certa predisposizione alle composizioni poetiche.


Irene Schiavetta insegna pianoforte al Conservatorio di Cuneo. Ha scritto commedie, racconti, il romanzo Le tre signore (Coedit); testi di letteratura (Atlas); cinque libri gialli, fra cui Il mistero di San Giacomo (Fratelli Frilli); il racconto per bambini L’Occhio di Bubuz (il Ciliegio). Ha pubblicato inoltre testi di didattica musicale tra cui Primo Piano, Il nuovo Centone (Carisch) e Mai troppo piano, Il Millione, Su e giù per le scale, PianopiùForte (Dantone).

 

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