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10 Febbraio 2022

Giorgio Manganelli in altre lingue

Autore:
Michele Farina

Nel 1999 Ulrich Schulz-Buschhaus concludeva un suo saggio, Editoria ed evoluzione dei generi, sottolineando l’importanza della questione della traducibilità nelle dinamiche di mediazione editoriale tipiche di un sistema letterario di “post-avanguardia”, insieme ribadendo la necessità di garantire il giusto spazio a una letteratura per così dire “intraducibile”: «Perché potrebbe verificarsi che, alla lunga, anche quello che non risulta traducibile contribuisca alla ricchezza della comunicazione interculturale». 

Il caso delle traduzioni in altre lingue dall’opera di Giorgio Manganelli (1922-1990) costituisce un punto di osservazione ideale per verificare, col senno di poi, la capacità di penetrazione all’estero di un autore italiano, che, almeno in prima approssimazione, potremmo definire intraducibile e la cui fortuna fuori dai confini nazionali resta abbastanza circoscritta da poter essere inquadrata in modo sintetico e senza pretese di esaustività. L’aderenza dell’onerosa etichetta di intraducibilità applicata all’opera di Manganelli sembrerebbe maggiore se riferita ai libri che in Italia hanno contribuito nel corso degli anni Sessanta a consacrarlo come uno dei prosatori di riferimento nell’ambito della Neoavanguardia: mi riferisco in particolare a Hilarotragoedia (Feltrinelli 1964) e Nuovo commento (Einaudi 1969). 

Se consideriamo queste due opere, gli “pseudo-trattati” più radicali della sua prima produzione – sia per le asperità sintattico-lessicali sia appunto per il ri-uso del genere trattato in chiave anti-romanzesca –, emerge una interessante asimmetria tra la fortuna all’estero dei due libri. La prima traduzione di Hilarotragoedia è realizzata da Toni Kienlechner in tedesco con titolo Niederauffahrt nel 1967 per Wagenbach, che per il trentennio successivo sarà l’editore straniero più attento nel seguire l’evoluzione della parabola manganelliana: a firma dello stesso Kienlechner, infatti, esce nel 1970 l’unica traduzione straniera di Nuovo commento con titolo Omegabet, a evidenziare come il tedesco sia l’unica lingua a dare ospitalità alle opere di Manganelli nell’arco di tempo che dalla seconda metà degli anni Sessanta arriva a includere tutto il decennio successivo. 

Il maggior fascino esercitato sugli editori stranieri da Hilarotragoedia rispetto a Nuovo commento è testimoniato dalle altre tre traduzioni disponibili, tutte successive alla prima edizione Adelphi (1987) dell’opera: l’edizione brasiliana (Imago, 1993), quella spagnola (Siruela, 2006), fino alla più recente edizione belga (Zones sensibles, 2017). In generale la scarsa attenzione riservata ai libri di Manganelli dalla morfologia più ibrida è confermata dal fatto che un’opera come Discorso dell’ombra e dello stemma (Rizzoli, 1982) ha avuto, per ora, una sorte analoga a Nuovo commento, essendo stata tradotta solamente in francese (Seuil, 1987). 

Macroscopicamente si può notare come la maggior parte delle traduzioni siano state pubblicate nei quindici anni che comprendono l’ultimo periodo di attività di Manganelli e il decennio successivo alla sua morte, sopraggiunta nel maggio del 1990: solo in questo arco temporale si contano una cinquantina di traduzioni. A questo aumento farà seguito un calo deciso nel primo ventennio del nuovo millennio (circa trenta traduzioni): il progressivo allungarsi nel nostro paese della bibliografia postuma di Manganelli non è stato dunque corrisposto da un adeguato sforzo traduttivo. 

Un altro dato interessante è che l’aumento delle traduzioni da Manganelli che si riscontra dalla metà degli anni Ottanta si ha solo all’indomani della pubblicazione di Centuria. Cento piccoli romanzi fiume (Rizzoli, 1979), uno dei suoi titoli più fortunati dal punto di vista editoriale, non solo in Italia. Un punto di svolta a livello storico nelle sorti di Manganelli all’estero è rappresentato proprio dalla traduzione francese – la prima in assoluto in questa lingua – di Centuria approntata da Jean-Baptiste Para per l’editore «W» nel 1985 con il titolo Centurie: cent petits romans-fleuves, introdotta da uno scritto in cui Italo Calvino presenta non solo il libro, ma anche il suo autore, al lettore francofono. 

Nell’edizione Adelphi di Centuria (1995, nota al testo di Paola Italia) è riportata l’originale stesura in italiano di questo breve ritratto, nel quale Calvino presenta Manganelli come un prosatore nel quale tradizione e avanguardia trovano una sintesi originale: «il più italiano degli scrittori e nello stesso tempo il più isolato nella letteratura italiana». Anche a uno sguardo superficiale è possibile rilevare alcuni dei motivi che rendono quest’opera la più tradotta – e di gran lunga – in tutta la produzione di Manganelli: dalla scrittura, per dirla sempre con Calvino, «concisa ed essenziale», così diversa da quella di altri suoi libri precedenti, alla particolare morfologia che vede Centuria ben mimetizzarsi tra i fortunati esperimenti combinatori di area oulipiana. 

Scorrendo il catalogo delle traduzioni da Manganelli, ci si accorge facilmente della sfortuna di questo autore nei paesi anglofoni, fondamentali in ottica global nell’incidere quantitativamente sul bacino di lettori potenziali. Un destino curioso, considerati i trascorsi di Manganelli come critico, recensore, didatta e traduttore di letteratura inglese e anglo-americana. A tamponare per il momento questo mancato connubio stanno le due traduzioni firmate da Henry Martin per l’editore statunitense McPherson, quella di Tutti gli errori (Rizzoli, 1986; All the errors, 1990) e quella di Centuria (Centuria. One hundred ouroboric novels, 2005), alle quali va aggiunta la traduzione di Agli dèi ulteriori (Einaudi 1972) realizzata di recente da John Walker per l’editore inglese Atlas Press (To those gods beyond, 2019). 

Un altro dato che vale la pena sottolineare è il rapporto non sempre simmetrico che si riscontra fra l’attuale presenza editoriale di Manganelli in Italia e le sue traduzioni: con ciò mi riferisco al fatto che alcune delle opere pubblicate con Rizzoli, che hanno ricevuto buona attenzione anche all’estero, paradossalmente oggi non sono facilmente reperibili nemmeno per il lettore italiano: limitandoci a un solo esempio, un libro come Amore (Rizzoli, 1981), che da noi non è mai stato riedito, può contare traduzioni in quattro paesi (Francia, Germania, Portogallo, Spagna). 

Non mancano episodi curiosi riguardanti il rapporto che Manganelli intratteneva con le sue traduzioni: emblematico è il caso di Manganelli furioso: Ein Handbuch für unnütze Leidenschaften (Wagenbach, 1985), assemblato dall’autore con l’ausilio di Marianne Schneider, sua traduttrice storica, direttamente ed esclusivamente per il lettore tedesco. Il libro si compone di una selezione di articoli, corsivi e scritti critici già apparsi su periodici italiani ma fino a quel momento mai radunati in forma di opera a tutti gli effetti. La pubblicazione nel 1987 per Wagenbach di Giorgio Manganellis Lügenbuch, seconda antologia realizzata appositamente per il mercato tedesco, curata da Klaus Wagenbach in collaborazione con l’autore e con disegni di Tullio Pericoli, è la riprova del legame speciale esistente tra Manganelli e il suo editore berlinese. 

Sebbene la critica di Manganelli in Italia abbia messo a fuoco con sempre maggiore chiarezza i termini della sua precoce e originale attività di lettore, critico e traduttore di letteratura straniera, dotato di uno sguardo sempre attento al lavoro traduttivo anche nella sua attività di consulente editoriale (cfr. G. Manganelli, Estrosità rigorose di un consulente editoriale, a cura di Salvatore Silvano Nigro, Adelphi, 2016), una riflessione approfondita sulla ricezione all’estero di questo autore mi pare ancora da mettere in cantiere. Eppure, al di là delle opere stilisticamente più difficoltose, grazie alla sua poliedricità – che per il momento mi pare colta soprattutto dal contesto francese – Manganelli ha ancora molto da offrire al lettore non italofono: la critica letteraria e i corsivi giornalistici, ma anche gli scritti d’arte e le raccolte odeporiche restano ancora in attesa di uno sdoganamento più significativo, che possa diffondere e presentare all’estero le numerose sfaccettature di questo imprendibile, multiforme autore. 

 

Traduzioni delle opere di Giorgio Manganelli

a cura di Lietta Manganelli con la collaborazione di Michele Farina

Hilarotragoedia (Milano, Feltrinelli, 1964; Milano, Adelphi, 1987)

  • Niederauffahrt, trad. Toni Kienlechner, Berlin, Wagenbach 1967; trad. Toni Kienlechner, Berlin, Wagenbach, 19872
  • Hilarotragoedia, trad. Nilson Moulin, Rio de Janeiro, Imago, 1993. 
  • Hilarotragoedia, trad. Carlos Gumpert, con una nota di Italo Calvino, Madrid, Siruela, 2006. 
  • Hilarotragœdia, trad. Christophe Mileschi, Bruxelles, Zones sensibles, 2017. 

La letteratura come menzogna (Milano, Feltrinelli, 1967; Milano, Adelphi, 1985): 

  • La littérature comme mensonge, trad. Philippe Di Meo, Paris, Gallimard, 1991. 
  • La literatura como mentira, trad. Mariagiovanna Lauretta, Madrid, Dioptrías, 2014. 

Nuovo commento (Torino, Einaudi, 1969; Milano, Adelphi, 1993): 

  • Omegabet, trad. Toni Kienlechner, Berlin, Wagenbach, 1970; trad. Toni Kienlechner, pref. Hans Jürgen Fröhlich, Frankfurt am Main, S. Fischer, 19882

Agli dèi ulteriori (Torino, Einaudi, 1972; Milano, Adelphi, 1989): 

    • An künftige Götter: sechs Geschichten, trad. Toni Kienlechner e Bettina Kienlechner, Berlin, Wagenbach, 1983. 
    • A los dioses ulteriores, trad. Joaquín Jordá, Barcelona, Anagrama, 1985. 
  • Aux dieux ultérieurs: six récits‎, trad. Philippe Di Meo, Mâcon, W, 1986; Aux dieux ultérieurs, trad. Philippe di Meo, Toulouse, Ombres, 19972. 
  • Til de kommende guder, trad. Marianne Rosen, København, Tiderne Skifter, postfaz. Marianne Rosen (Manganellis ikke-verden [Il non-mondo di Manganelli]), 1987. 
  • To those gods beyond, trad. e intr. John Walker, pref. Italo Calvino (trad. Martin McLaughlin), postfaz. Alastair Brotchie, London, Atlas Press, 2019. 

Lunario dell’orfano sannita (Torino, Einaudi, 1973; Milano, Adelphi, 1991):  

  • L’Almanach de l’orphelin samnite, trad. Marie-José Tramuta, Mâcon, W, 1987. 

Cina e altri orienti (Milano, Bompiani, 1974; nuova edizione accresciuta, a cura di Salvatore Silvano Nigro, Milano, Adelphi, 2013): 

  • Chine et autres Orients, trad. Béatrice Sayhi-Périgot, Paris, Gallimard, 1996. 

A e B (Milano, Rizzoli, 1975): 

  • A y B, trad. Joaquín Jordá, Barcelona, Anagrama, 1986. 
  • A und B: Dialoge und unmögliche Interviews, trad. Daniel dell’Agli (Hyperhypothesis), Renate Heimbucher (Gaudì), Marianne Schneider (Casanova, Harun al-Raschid), Barbara Villiger Heilig (Phädrus, Tut-ench-Amun, Marco Polo, Nostradamus), Alice Vollenweider (Himmliche Zweifel, Das Begräbnis des Vaters, An einem unbestimmten Ort), postfaz. Alice Vollenweider, Berlin, Wagenbach, 1991. 
  • A et B, trad. Lise Chapuis, Paris, Gallimard, 1995. 

Sconclusione (Milano, Rizzoli, 1976): 

  • Unschluss, trad. Iris Schnebel-Kaschnitz, Berlin, Wagenbach, 1978.
  • Aτελεύτητο (Ateleftito), trad. Jenny Matzoraki, Athina, Grammata, 1981. 

Pinocchio: un libro parallelo (Torino, Einaudi, 1977; Milano, Adelphi, 2002): 

    • Pinocchio: ein Parallel-Buch, trad. Marianne Schneider, Frankfurt am Main, Frankfurter Verlagsanstalt, 1990 (in cofanetto con una edizione bilingue del Pinocchio di Collodi); trad. Marianne Schneider, Frankfurt am Main-Leipzig, Insel, 1993. 
  • Pinocchio: un livre parallèle, trad. Philippe Di Meo, Paris, Christian Bourgois, 1997.
  • Pinóquio: um livro paralelo, trad. Eduardo Brandão, São Paulo, Companhia das Letras, 2002. 
  • Pinokyo: bir paralel kitap, trad. Sema Rifat, Istanbul, Alef, 2002. 

Centuria. Cento piccoli romanzi fiume (Milano, Rizzoli, 1979; nuova edizione ampliata, nota al testo di Paola Italia, Milano, Adelphi, 1995): 

    • Irrläufe: 100 Romane in Pillenform, trad. Iris Schnebel-Kaschnitz, Berlin, Wagenbach, 1980; trad. Iris Schnebel-Kaschnitz, disegni di Tullio Pericoli, con un’intervista a cura di Ludovica Ripa di Meana, Berlin, Wagenbach, 19892; trad. Iris Schnebel-Kaschnitz, disegni di Tullio Pericoli, con un’intervista a cura di Ludovica Ripa di Meana, Berlin, Wagenbach, 20003
    • Centuria. Cien breves novelas-río, trad. Joaquín Jordá, Barcelona, Anagrama, 1982; trad. Joaquín Jordá, Barcelona, Anagrama, 19902; trad. Joaquín Jordá, Barcelona, Anagrama, 20113
    • Centurija: sto malih romana rijeka, trad. Morana Čale, Zagreb, Grafički zavod Hrvatske, 1982. 
  • Centurie: sto malých románových epopejí, trad. Miroslava Nečasová, postfaz. Vladimír Hořký, Praha, Odeon, 1984.
    • Centurie: cent petits romans-fleuves, trad. Jean-Baptiste Para, pref. Italo Calvino, Mâcon, W, 1985; trad. Jean-Baptiste Para, pref. Italo Calvino, Paris, Christian Bourgois, 19942; trad. Jean-Baptiste Para, pref. Italo Calvino, Grenoble, Cent Pages, 20153
    • De roes van de briefschrijver en 99 andere gevleugelde romans, trad. Wilfred Oranje, pref. Italo Calvino, Amsterdam, Contact, 1987. 
    • Κεντουρία – εκατό μικρά μυθιστορήματα-ποταμός (Kentouria: ekato mikramythistoreimata-potamos), trad. Efi Kallifatidi, Athina, Gnosi, 1989. 
    • Centúria: cem pequenos grandes romances, trad. António José Pinto Ribeiro, Lisboa, Edições 70, 1990. 
  • Centúria: cem pequenos romances-rio, trad. Roberta Barni, São Paulo, Iluminuras, 1995.
  • Centuria. Yüz Küçük Irmak Roman, trad. Sema Rifat, pref. Italo Calvino, Istanbul, Tavanarası, 2002; trad. Sema Rifat, pref. Italo Calvino, Istanbul, Alef, 2006. 
    • Centuria. One hundred ouroboric novels, trad. Henry Martin, Kingston (NY), McPherson & Company, 2005; trad. Henry Martin, Kingston (NY), McPherson & Company, 2007. 
    • Центурија, trad. Julija Petrovska, Skopje, Antolog, 2012. 
  • Центурия, trad. Neva Micheva, pref. Italo Calvino, intr. Lietta Manganelli, Plovdiv, Janet 45, 2013.
  • Centuria: sto krótkich opowieści, trad. Halina Kralowa, Warszawa, Państwowy Instytut Wydawniczy, 2016. 
  • 小小说百篇 (Xiao xiaoshuo baipian), trad. Wei Yi e Fei Na, Shanghai, Shanghai Yiwen, 2018. 

Amore (Milano, Rizzoli, 1981): 

  • Amore, trad. Iris Schnebel-Kaschnitz, Berlin, Wagenbach, 1982; trad. Iris Schnebel-Kaschnitz, Berlin, Wagenbach, 19852; trad. Iris Schnebel-Kaschnitz, München, Dt. Taschenbuch-Verlag, 19883.  
  • Amour, trad. Jean-Baptiste Para, Paris, Denoël, 1986.
  • Amor, trad. Cristina Dabraio, Mirandela, Joäo Azevedo, 1988.
  • Amore, trad. Carlos Gumpert, Madrid, Siruela, 2008. 

Angosce di stile (Milano, Rizzoli, 1981): 

  • Angoisses de style, trad. Philippe di Meo, Paris, José Corti, 1998. 

Discorso dell’ombra e dello stemma o del lettore e dello scrittore considerati come dementi (Milano, Rizzoli, 1982; a cura di Salvatore Silvano Nigro, Milano, Adelphi, 2017): 

  • Discours de l’ombre et du blason ou Du lecteur et de l’écrivain considérés comme déments, trad. Danièle Van de Velde, Paris, Seuil, 1987. 

Dall’inferno (Milano, Rizzoli, 1985; Milano, Adelphi, 1998): 

    • Aus der Hölle, trad. Iris Schnebel-Kaschnitz, Berlin, Wagenbach, 1986. 
  • Dall’inferno (Depuis l’enfer), trad. Philippe Di Meo, pref. Pietro Citati, Paris, Denoël, 1987. 
  • Uit de hel, trad. Wilfred Oranje, Amsterdam, Contact, 1988. 
  • Del infierno, trad. Joaquín Jordá, Barcelona, Anagrama, 1991. 

Manganelli furioso: Ein Handbuch für unnütze Leidenschaften, trad. Marianne Schneider, Berlin, Wagenbach, 1985. [Opera esistente solo in edizione tedesca] 

Tutti gli errori (Milano, Rizzoli, 1986): 

  • Brautpaare und ähnliche Irrtümer: Erzählungen, trad. Marianne Schneider, Berlin, Wagenbach, 1986; trad. Marianne Schneider, Berlin, Wagenbach, 19882; trad. Marianne Schneider, Frankfurt am Main, S. Fischer, 19933
  • All the errors, trad. Henry Martin, Kingston (NY), McPherson & Company, 1990. 

Rumori o voci (Milano, Rizzoli, 1987): 

  • Geräusche oder Stimmen, trad. Iris Schnebel-Kaschnitz, Berlin, Wagenbach, 1989. 
  • Bruits ou voix, trad. Philippe di Meo, Paris, Christian Bourgois, 1994. 

Salons (Milano, Franco Maria Ricci, 1987; Milano, Adelphi, 2000)

  • Salons, trad. Philippe di Meo, Strasbourg, L’Atelier contemporain, 2018. 

Giorgio Manganellis Lügenbuch, a cura di Klaus Wagenbach (“in collaborazione con l’autore”, p. 152), disegni di Tullio Pericoli, Berlin, Wagenbach, 1987; poi Lügenbuch, a cura di Klaus Wagenbach, disegni di Tullio Pericoli, Berlin, Wagenbach, 20002. [Opera esistente solo in edizione tedesca] 

Encomio del tiranno: scritto all’unico scopo di fare dei soldi (Milano, Adelphi, 1990): 

    • Τυράννου εγκώμιο Γραμμένο με μοναδικό σκοπό να βγάλω λεφτά (Tirannou egomio grammeno me monadiko skopo na bgalo lefta), trad. Giorgos Kasapidis, Athina, Gnosi, 1994.
  • Éloge du tyran écrit dans le seul but de gagner de l’argent, trad. Dominique Férault, Paris, Gallimard, 2002.
  • Encomio del tirano: escrito con la única finalidad de hacer dinero, trad. Carlos Gumpert, Madrid, Siruela, 2003. 

 

Opere postume

La palude definitiva (a cura di Ebe Flamini, Milano, Adelphi, 1991): 

  • Der endgültige Sumpf, trad. Iris Schnebel-Kaschnitz, Berlin, Wagenbahch, 1993
  • Le marécage définitif, trad. Dominique Férault, presentato da Ebe Flamini, Paris, Gallimard, 2000.
  • La ciénaga definitiva, trad. Carlos Gumpert, Madrid, Siruela, 2002.
  • L’aiguamoll definitiu, trad. Carme Arenas Noguera, Pollença, El Gall, 2014. 

Esperimento con l’India (a cura di Ebe Flamini, Milano, Adelphi, 1992): 

    • Itinéraire indien, trad. Christian Paoloni, Paris, Gallimard, 1994. 
  • Das indische Experiment, trad. Marianne Schneider, Berlin, Wagenbach, 1994.
  • Experimento con la India, trad. Júlia Benavent, València, Alfons el Magnànim, 1994. 
  • Experimento con la India, trad. Guillermo Piro, Buenos Aires, El Cuenco de Plata, 2015. 

Il presepio (a cura di Ebe Flamini, Milano, Adelphi, 1992): 

  • La Crèche, trad. Jean-Baptiste Para, Lyon, Trente-trois morceaux, 2019.

Il rumore sottile della prosa (a cura di Paola Italia, Milano, Adelphi, 1994): 

  • Le bruit subtil de la prose, trad. Dominique Férault, pref. Paola Italia, Paris, Gallimard, 1997.
  • Düzyazının ince sesi: deneme, trad. Şadan Karadeniz, Istanbul, Yapı Kredi, 2002. 

La notte (a cura di Salvatore Silvano Nigro, Milano, Adelphi, 1996): 

    • Kometinnen und andere Abschweifungen, trad. Marianne Schneider, Berlin, Wagenbach, 1997. 
  • La noche, trad. Juan Carlos Gentile Vitale, Barcelona, Muchnik, 1997. 
  • La nuit, trad. Dominique Férault, nota al testo di Salvatore Silvano Nigro, Paris, Gallimard, 1999.       

Le interviste impossibili (Milano, Adelphi, 1997): 

  • Φανταστικές συναντήσεις (Fantastikes synantisis), trad. Stella Theodoropoulou, Athina, Kastaniotis, 1999.
  • Olanaksız söyleşiler, trad. Şadan Karadeniz, Istanbul, Tavanarası, 2003. 

Il delitto rende ma è difficile (a cura di Ugo Cornia, con un’intervista a Lietta Manganelli, Modena, Comix, 1997): 

  • Le crime paie, mais c’est pas evident: aphorismes et extravagances, trad. Dominique Férault, Paris, Gallimard, 2003.      

Vita di Samuel Johnson (a cura di Viola Papetti, Edizioni di Storia e Letteratura, 2002; a cura di Salvatore Silvano Nigro, Milano, Adelphi, 2008): 

  • Vie de Samuel Johnson, edizione stabilita e presentata da Salvatore Silvano Nigro, trad. Dominique Férault, Paris, Gallimard, 2010. 
  • Vida de Samuel Johnson, trad. Teresa Clavel, Barcelona, Gatopardo, 2017. 

La favola pitagorica. Luoghi italiani (a cura di Andrea Cortellessa, Milano, Adelphi, 2005): 

  • Italies excentriques, edizione stabilita e presentata da Andrea Cortellessa, trad. Dominique Férault, Paris, Gallimard, 2006. 

Viaggio in Africa (a cura di Viola Papetti, Milano, Adelphi, 2006; Otto/Novecento 2015; Milano, Adelphi, 2018): 

  • Voyage en Afrique, trad. Dominique Férault, Paris, Gallimard, 2009. 

Ti ucciderò, mia capitale (a cura di Salvatore Silvano Nigro, Milano, Adelphi, 2011): 

  • Un libro. Relatos inéditos, trad. Guillermo Piro, postfaz. Salvatore Silvano Nigro, Buenos Aires, El Cuenco de Plata, 2019.

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