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6 Novembre 2024

Intervista a Silvia Costantino e Francesco Quatraro (casa editrice effequ)

Autore: Laura Pugno

Intervista a Silvia Costantino e Francesco Quatraro (casa editrice effequ)

Questa nuova puntata del ciclo di interviste di newitalianbooks a direttori editoriali, redattori ed editori di case editrici italiane prosegue con la casa editrice effequ (si scrive proprio così, tutto minuscolo e in tondo), e le due voci di Silvia Costantino e di Francesco Quatraro, direttori editoriali, che rispondono insieme.

Come sempre, la domanda è:

“Come raccontereste l’identità della casa editrice effequ ai lettori e alle lettrici di newitalianbooks all’estero? Quali sono le sue caratteristiche e i suoi punti di forza? Quali scommesse, letterarie e non, hanno funzionato meglio in Italia ed eventualmente in altri Paesi e a vostro avviso, perché?”

 

Forse è più facile dire ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. Cosa non è effequ, dunque: effequ non è una casa editrice indipendente, perché dipende invece moltissimo da una serie di fattori su cui non ha il controllo (distribuzione, promozione, scelte di lettrici e librai); effequ non è una casa editrice di qualità, perché ben sappiamo che la qualità è una nozione relativa; effequ senz’altro non è una casa editrice coraggiosa, perché sta sempre molto attenta a non fare il passo più lungo della gamba. Non vogliamo, insomma, raccontarci in modo autoassolutorio e altisonante: quello che siamo, e quello che vogliamo, è costruire una proposta solida e onesta, che rispecchi i nostri interessi e il nostro modo di agire, pensare, leggere ed esplorare.

Ci piace definirci “una casa editrice storta”, riprendendo l’idea di trasversalità che si oppone a un percorso diritto e preimpostato, che si permetta di sbandare e che, appunto, attraversi l’infinita gamma di possibilità del presente.

Per questo la nostra narrativa italiana, le “Rondini”, è così difficile da definire e collocare: non segue un genere specifico, ma cerca voci e nomi che riescano a definire un sentimento, una sensazione. Nella stessa collana, che prevede la pubblicazione di soli quattro titoli l’anno, si trovano così un romanzo cosiddetto di proposta, sperimentale nella lingua e nell’immaginario come può essere ad esempio Questo è il corpo di Simone Marcelli Pitzalis, accanto a un romanzo molto più classicamente popolare come può essere Maria Malva di Emiliano Dominici, un libro affatto di trama e molto di lingua e voce come Padre occidentale di Simone Lisi e ancora un’incursione nel fantastico come la trilogia della Dorsale di Maria Gaia Belli o la sottile distopia di Marianna Crasto in Il senso della fine. Sono libri che sembrano distanti, e che invece sono accomunati dalla necessità di guardare al presente in modo laterale, di raccontare un’esperienza, fosse anche pulviscolare, ma legata al tessuto del nostro immaginario, del nostro territorio, e comunque con un linguaggio marcatamente personale, che non risenta di abusati manierismi.

Più facilmente identificabile e netta nelle intenzioni è la saggistica, i cosiddetti “Saggi pop”: una ricerca continua che ambisce a indagare in modo autorevole ma accessibile ogni piega di questo nostro presente complesso e in continua accelerazione, rintracciandone le storture, sì, ma anche le spinte positive, e provando a individuare soluzioni che spesso si esplicitano in un insistente ritorno alla collettività e alla condivisione. È una collana con una chiara collocazione politica, proprio come chi la gestisce: effequ è una casa editrice transfemminista, libertaria, in decisa opposizione a tutte le forme di oppressione e controllo delle minoranze. È per questo che tra i suoi libri più noti annovera titoli come il bestseller Per una rivoluzione degli affetti di Brigitte Vasallo, ma anche Eccentrico. L’autismo in un saggio autobiografico di Fabrizio Acanfora, per non parlare del titolo che è stato pietra dello scandalo e ha nutrito anni di discussioni – invero piuttosto futili – sulla stampa italiana: Femminili singolari di Vera Gheno.

Ci sono poi gli altri progetti, quelli ancora più spiccatamente sperimentali: la rivista “Calibano” che produciamo e curiamo assieme al Teatro dell’Opera di Roma e che però non parla affatto di Opera, ma la usa come prisma per riflettere e illuminare il presente; la serie “Elettra”, piccoli libri tascabili che indagano il rapporto tra narratrici e narrazioni del padre mettendolo al centro; la serie “Scatoline”, saggi alfabetici per giovanissime e giovanissimi, ogni uscita una parola d’uso comune, analizzata ed esplorata perché riveli i mondi che contiene.

La casa editrice effequ produce quasi unicamente letteratura e saggistica italiane a eccezione di un saggio tradotto all’anno, ma la duplice acquisizione, su territorio inglese e spagnolo, di Menti parallele di Laura Tripaldi – un testo complesso, ricco, denso e futuribile – ci dimostra che la strada della trasversalità è quella da percorrere. E se per la narrativa è sempre più difficile, per quei fattori di dipendenza di cui si parlava prima, l’intenzione rimane quella di perseverare, cercare, sperimentare ancora.

 

Intervista a Silvia Costantino e Francesco Quatraro (casa editrice effequ)
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