In altre lingue
14 Maggio 2020

Gianni Rodari in altre lingue

Autore: Andrea Palermitano (Università degli Studi di Milano)

Gianni Rodari in altre lingue

Nel panorama letterario italiano il caso di Gianni Rodari è peculiare, in quanto costituisce un raro caso di autore divenuto famoso in patria solo dopo essere stato tradotto all’estero. Il biografo Marco Argilli parla di un «effetto di rimbalzo» dovuto all’enorme successo ottenuto da Rodari in Unione Sovietica. Nel corso degli anni la fortuna della sua produzione è andata crescendo impetuosamente e oggi le sue opere risultano tradotte in cinquantatré lingue e in cinquantacinque Paesi.

Da Mosca a Shangai
Le prime traduzioni di Rodari risalgono al 1953, quando Le avventure di Cipollino e Il libro delle filastrocche, i suoi primi due libri – usciti in Italia nel 1951 –, vengono pubblicati rispettivamente in Bulgaria e in Unione Sovietica, inaugurando il grande e rapido successo di Rodari nei paesi socialisti. Curatore delle prime traduzioni sovietiche è il poeta Samuil Marshak, definito da Gor’kij il «fondatore della letteratura sovietica per bambini », ed è attraverso la lingua russa che le opere di Rodari vengono tradotte prima – nel 1954 – in Cina e Mongolia e poi, tra gli anni Settanta e Ottanta, nelle numerose lingue delle repubbliche sovietiche: uzbeko, altai, kazako, jakuto, georgiano, azero, tagico, armeno e tataro. A queste si aggiungono il lituano, l’ucraino, l’estone e il lettone, a testimonianza di un successo di enorme portata che spinge gli editori sovietici a proporre tirature di centinaia di migliaia di copie a ogni ristampa. Le avventure di Cipollino, in cui il protagonista guida la rivolta pacifica contro l’oppressore, si affermano come l’opera sua più popolare: nel 1954 escono in Polonia, Germania dell’Est e Cecoslovacchia, successivamente in Ungheria, Albania e infine in Jugoslavia, dove viene tradotto nelle diverse lingue della federazione. Di grande popolarità godono anche opere posteriori, in modo particolare Gelsomino nel paese dei bugiardi – edito per la prima volta nel 1963 in URSS – e Il viaggio della freccia azzurra, la cui prima traduzione esce in Polonia nel 1955.

Oltre la Cortina di ferro
In Occidente la diffusione di Rodari si afferma molto più tardi rispetto agli Stati oltrecortina, con due solitarie edizioni delle Avventure di Cipollino in Francia e Giappone nel 1956. La situazione muta gradualmente negli anni Sessanta, quando le Favole al telefono inaugurano la pubblicazione delle opere di Rodari nella Germania federale e nel Regno Unito. Un’accelerazione ha poi luogo negli anni Ottanta grazie alle numerose traduzioni greche, giapponesi, francesi, curate in gran parte da Roger Salomon – uno dei traduttori più fedeli – e soprattutto spagnole, a cui si affiancano quelle in catalano, basco, galiziano e asturiano. Non è un caso infatti che la prima traduzione di Grammatica della fantasia – l’unica opera teorica di Rodari – venga pubblicata nel 1977 da un editore barcellonese, prima che nell’URSS.
Nel 1970 Rodari vince il premio internazionale Hans Christian Andersen e negli anni Ottanta le sue opere raggiungono nuovi Paesi: i Paesi Bassi (Favole al telefono, 1983), il Portogallo (Le avventure di Cipollino, 1984), l’Iran (La torta nel cielo, 1985), la Danimarca e la Norvegia (Grammatica della fantasia, 1987), la Svezia (Grammatica della fantasia, 1988) e la Siria (La torta nel cielo, 1989, prima traduzione in arabo).

Dagli anni Novanta in poi
Il collasso del sistema politico sovietico e dei paesi dell’Europa dell’Est porta a un riassetto geo-politico profondo, ma le pubblicazioni delle opere di Rodari nella Federazione Russa non conoscono battute di arresto e i luoghi di edizione si moltiplicano fin dai primi anni Novanta, da Kaliningrad sul mar Baltico a Irkutsk in Siberia. Più lenta ma costante è la diffusione dei libri di Rodari in altri ex paesi socialisti come le repubbliche baltiche, Bielorussia, Slovacchia, Slovenia, Croazia e Repubblica Ceca, a testimonianza del fatto che la mutata condizione politica non spegne l’interesse per Rodari, ormai entrato saldamente nel panorama internazionale della narrativa per l’infanzia. Grammatica della fantasia è il primo libro di Rodari edito in Brasile nel 1982 e negli Stati Uniti nel 1995; Nelle Americhe Rodari – forse scontando la sua fama di autore ideologicamente connotato – comincia a essere pubblicato solo dopo il Duemila. Negli ultimi decenni le sue opere raggiungono mercati editoriali nuovi, come la Tailandia (Favole al telefono, 1992), la Corea del Sud (Favole al telefono, 1998) e il Vietnam (Le avventure di Cipollino, 2009). Nello stesso periodo i libri di Rodari tornano a circolare in Cina: dopo le prime traduzioni dal russo negli anni Cinquanta e la successiva rottura sino-sovietica, cominciano a essere pubblicati nuovamente a partire dai primi anni del nuovo millennio e nel 2014 vengono riuniti in una collana interamente a lui dedicata dall’editore per bambini della Lega della gioventù comunista cinese.

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