Il libro italiano in Germania e la sua diffusione
Autore: Maria Giuliana, Universités de Halle et de Leipzig
Addentrarsi nel panorama della narrativa e saggistica italiana, tradotta in tedesco, vuol dire anche e innanzitutto partire da alcune considerazioni che riguardano le ottime politiche a sostegno della lettura e dell’editoria che vengono promosse in Germania. Particolarmente ricco è infatti qui il panorama delle iniziative orientate alla promozione della lettura. Dalle due principali fiere del libro tedesche, quella di Lipsia e quella di Francoforte, a tutte le manifestazioni concepite per formare ed educare alla lettura i più giovani, fino ai generosi fondi per le traduzioni.
Mentre medito e prendo appunti per scrivere questo articolo scompare in piena estate una delle figure di maggiore rilievo del panorama culturale, editoriale e letterario italiano, Roberto Calasso. Per il pubblico dei lettori il suo nome è legato alle scelte e alla qualità di una casa editrice come Adelphi, da lui diretta dal 1971. Calasso stesso è stato molto tradotto per un raffinato pubblico di lettori di lingua tedesca, l’ultima traduzione edita da Suhrkamp, Der himmlische Jäger, risale al recente 2020, ma a lui e ad Adelphi dobbiamo la pubblicazione di grandi classici, non ultimo Leonardo Sciascia, di cui quest’anno si è festeggiato il centenario della nascita, le cui traduzioni trovano sempre un posto nel mercato editoriale tedesco.
Ben due nuove pubblicazioni hanno infatti reso omaggio al grande scrittore siciliano in Germania per il centenario. La prima, Einmal in Sizilien, tradotta da Sigrid Vagt edita dalla casa editrice berlinese Wagenbach, che vanta storicamente un ricco programma editoriale di letteratura italiana e pubblica le traduzioni di autori quali Beppe Fenoglio, Giorgio Manganelli, Pier Paolo Pasolini, Luigi Malerba, Carlo Emilio Gadda, Natalia Ginzburg, Stefano Benni, Tiziano Scarpa. La seconda, Ein Sizilianer von festen Prinzipien, con un indovinato titolo editoriale che richiama gli “uomini di tenace concetto”, come li definiva Sciascia, riprende la raccolta di due importanti saggi storici di Sciascia, Morte dell’Inquisitore e L’uomo dal Passamontagna. (Tod des Inquisitors e Der Mann mit der Stummmaske). Monika Lustig li traduce per la prima volta in tedesco e li pubblica presso la propria casa editrice, Edition Converso, con una presentazione di Maike Albath. Davvero apprezzabile che una piccola casa editrice, come la Edition Converso, riesca a pubblicare per il mercato tedesco, soltanto negli ultimi anni, oltre a Sciascia (2021), autori non proprio da bancarella, come Maria Attanasio (2021), Enrico Deaglio o Santo Piazzese (2019).
Per restare in tema di case editrici virtuose e del loro ruolo “ponte tra due culture” spicca il nome Ballesi-Hansen, che ha lavorato come docente di lingua e cultura italiana all’Università di Friburgo, prima di dare vita a nonsoloverlag, che pubblica esclusivamente libri di autori contemporanei italiani. Per il suo impegno ha ricevuto il Premio Nazionale per la Traduzione 2020, il prestigioso premio per la traduzione di opere letterarie. Attraverso nonsoloverlag parlano ad un pubblico di lettori di lingua tedesca autori italiani giovani, e per la maggior parte inediti in Germania: Paolo Di Paolo, Simone Giorgi, Gabriella Kuruvilla, Gaia Manzini, Ludovica Medaglia, Demetrio Paolin, Anna Pavignano, Igiaba Scego, Simona Sparaco, Nadia Terranova, tradotti da Christiane Burkhardt, Ragni Maria Gschwend, Ruth Mader-Koltay.
Purtroppo, questa estate ha portato via con sé, all’età di 85 anni, anche Ragni Maria Gschwend, traduttrice storica di letteratura italiana, pluripremiata, che ha tradotto in tedesco Carlo Emilio Gadda, Claudio Magris, Italo Svevo, Elsa Morante.
Scorrendo le statistiche del 2020 del Börsenverein des deutschen Buchhandels (l’associazione tedesca degli editori e dei librai) sulle traduzioni di libri dalle altre lingue in lingua tedesca, scopriamo che dall’italiano si traduce solo il 2,4%, lontani dal 10,6% dalla lingua francese, ma in linea con la lingua svedese (2,3%) e molto oltre la lingua spagnola (1,8%), russa (0,8%) o norvegese (0,6%), ma con una abissale lontananza da quella inglese (63,1%) che la fa sempre e ancora da padrona. Se guardiamo agli autori maggiormente tradotti in tedesco degli ultimi dieci anni incontriamo con piacere, oltre a nomi diventati molto familiari al pubblico dei lettori di lingua tedesca, quali Saviano, Camilleri o Elena Ferrante, un ricco elenco, tra cui Ammaniti, Avallone, Benni, Carofiglio, La Gioia, Maraini, Cognetti, De Luca, Di Pietrantonio, Janeczek, Melandri, Murgia, Parrella, Rovelli, Rumiz, Bajani, Terranova, e giallisti quali Roversi, De Cataldo e De Giovanni, ai tedeschi piacciono molto i krimis, anche quelli italiani.
Ma quali sono i canali attraverso i quali avviene maggiormente la diffusione della letteratura tradotta, dei nuovi libri e dei nuovi autori italiani in Germania? Sicuramente una parte di grande rilievo tocca agli Istituti Italiani di Cultura (Berlino, Amburgo, Colonia, Monaco di Baviera, Stoccarda) i quali, anche negli ultimi due anni segnati dalla pandemia, non sono venuti meno nella loro programmazione, con l’offerta di una variegata e ricca proposta di incontri con gli autori e presentazioni di libri, spesso naturalmente anche in streaming.
Gli Istituti dedicano uno spazio significativo del loro programma alle voci della letteratura italiana contemporanea, soprattutto a quella appena tradotta in tedesco. Molta attenzione è riservata anche alle graphic novel italiane e ai libri per bambini. Ampia considerazione va anche ai più importanti premi letterari italiani, come il Premio Strega e il Premio Campiello.
Gli Istituti collaborano anche con le tante Associazioni culturali italo- tedesche presenti nei vari Länder, promuovono anche festival letterari, come ILfest di Monaco di Baviera, dedicato completamente alla letteratura italiana in Germania, oppure collaborano come a Berlino, con sezioni interamente italiane a importanti festival letterari internazionali. Molto proficue le collaborazioni con le Università e gli Istituti di Italianistica, attraverso le quali gli Istituti sostengono e finanziano programmi e progetti per la diffusione della letteratura italiana.
Incontri con gli autori italiani e presentazioni di libri vengono proposti regolarmente anche presso le Literaturhaus (Case della Letteratura), un polo significativo per la diffusione sul territorio per il pubblico dei lettori tedeschi appassionati di cultura italiana.
Due filoni che da sempre attirano e appassionano il lettore tedesco sono quelli della gastronomia e del turismo. Il mercato editoriale e le librerie abbondano di pubblicazioni che rimandano alla cultura gastronomica italiana, al mangiare e bere all’italiana, al made in Italy, ai libri di ricette delle cucine regionali italiane, sia di autori tedeschi che di traduzioni di autori italiani. Popolarissimo è lo scrittore enogastronomico Peter Peter, che da anni, nei suoi articoli sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung e nei suoi numerosi libri, svela al lettore tedesco la storia e le prelibatezze della cucina italiana. Un notevolissimo recente successo (2020) è stata la traduzione del libro dello storico Massimo Montanari, Spaghetti al pomodoro: Kurze Geschichte eines Mythos, traduzione di Victoria Lorini dall’originale Il mito delle origini. Breve storia degli spaghetti al pomodoro.
Non basterebbe lo spazio di questo articolo per elencare le pubblicazioni sull’Italia meta di turismo, Il Bel Paese, il Sehnsuchtsland di goethiana memoria non stanca il viaggiatore tedesco che si fa lettore. Popolano le vetrine delle librerie le pubblicazioni della collana Eine literarische Einladung (Un invito letterario) dello storico editore indipendente Klaus Wagebach che raccontano una volta Napoli, l’altra Venezia, o Palermo, Genova, o Firenze e regioni italiane, Puglia, Basilicata, ecc. Klaus Wagenbach, grande conoscitore e appassionato dell’Italia da oltre 50 anni, ha visitato il paese e la sua letteratura. Il risultato nel libro Mein Italien kreuz und quer (La mia Italia in lungo e in largo) è una multiforme dichiarazione d’amore: gli scrittori italiani raccontano il loro paese, le città e i loro paesaggi, gli usi e i costumi, i suoi abitanti e molto altro ancora.
Quanto piccola e ristretta sarebbe la visione del mondo senza i traduttori ce lo ricorda fortunatamente ogni anno la ricorrenza del 30 settembre, San Girolamo, Giornata mondiale della Traduzione, alla quale dal 2021 l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino dedicherà ogni anno un evento: Conversare con la seconda voce. Il primo incontro vede l’autore Claudio Magris a colloquio con la sua traduttrice Anna Leube. Per il premio italo – tedesco per la traduzione 2020, che si conferisce ad anni alterni, sono state premiate Verena von Koskull (Premio per la migliore traduzione), Friederike Hausmann (Premio alla carriera) e Carola Köhler (Premio esordiente).
Un appuntamento da non mancare sarà senz’altro nel 2024, la Fiera internazionale del libro di Francoforte, in cui l’Italia sarà ospite d’onore. Sono tante le case editrici tedesche che pubblicano traduzioni italiane. Oltre a quelle già citate, tra tante altre ancora, ricordiamo Hanser, Piper, Ravensburger, Rowohlt, Berlin, btb, Rotpunkt, Klett – Cotta, Aufbau, Kindler, Bertelsmann, Eulenspiegel, Thiele, Fischer.
I tedeschi sono lettori assidui e attenti, 21 milioni di persone sopra i 14 anni hanno dichiarato nel 2020 di toccare un libro (cartaceo o digitale) giornalmente o almeno tre o quattro volte a settimana. Tra questi tanti amano l’italiano.
La passione culturale tra Italia e Germania è molto più antica dei nostri confini.