“Caro Linder…” Storie di testi e di edizioni nell’archivio ALI-Erich Linder
Autore: Monica Zanardo, Università di Padova

Autori, editori, traduttori, agenti esteri… nei decenni centrali del Novecento chiunque fosse implicato in qualche modo nella filiera del libro non poteva ignorare Erich Linder, vera e propria ‘eminenza grigia’ dell’editoria italiana. Nato a Leopoli il 4 luglio 1924, Linder ha iniziato nel secondo dopoguerra a lavorare per l’ALI (Agenzia Letteraria Internazionale), la prima agenzia letteraria italiana, fondata nel 1898 da Augusto Foà e poi diretta dal figlio Luciano, che nel 1946 ha reclutato Linder come collaboratore, formandolo al mestiere di agente letterario e coltivandone l’innato talento. Quando, nel 1951, Luciano Foà accetta l’incarico di direttore editoriale presso Einaudi, Linder ha assunto la direzione dell’ALI, restando a capo dell’agenzia fino alla sua morte, sopraggiunta nel 1983.
Nel corso della sua carriera Linder ha rappresentato circa il 60% degli autori italiani, in un panorama in cui – diversamente da quanto accadeva altrove – l’ALI deteneva de facto il monopolio dell’editoria nazionale, al punto che accanto alla figura dell’editore protagonista (si veda a riguardo G. Ferretti, Storia dell’editoria italiana, 2004) va opportunamente affiancata la figura dell’agente protagonista: inequivocabilmente, Erich Linder. Rispettato e temuto dai principali editori nazionali (al punto da essere denominato “l’editore degli editori”), riconosciuto e individuato come principale interlocutore – pur se non esclusivo – dagli agenti esteri (innegabile il suo contributo nel plasmare la penetrazione della letteratura italiana all’estero, e della letteratura straniera in Italia), Linder è stato un punto di riferimento imprescindibile soprattutto per gli autori italiani. Come già hanno mostrato diversi studi (ricordiamo almeno L’agente (segreto) letterario da Erich Linder a oggi, a cura della FAAM, 2004; e l’accurata biografia a firma di D. Biagi, Il dio di carta, 2007), l’agente si è speso non solo per tutelare i diritti degli autori da lui rappresentati – conquistandosi la fama di “sindacalista degli autori” – ma anche per accompagnarli e guidarli in una gestione più accorta del loro patrimonio letterario.
L’intelligenza, la padronanza e l’acume con cui Linder ha esercitato il suo ruolo sono testimoniati dall’archivio ALI – Erich Linder, conservato a Milano presso la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori (FAAM), che documenta all’incirca quarant’anni di attività dell’ALI (principalmente dal 1942 al 1984), offrendo una prospettiva privilegiata sui retroscena dell’editoria italiana del Novecento attraverso la corrispondenza tra l’agenzia e autori, agenti, ed editori italiani e stranieri.
Dalla consapevolezza dell’eccezionalità di questo fondo archivistico è nato il progetto PRIN 2022 (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale) “Caro Linder…” Storie di testi e di edizioni nell’archivio ALI – Erich Linder, finanziato dal MUR e pilotato da Monica Zanardo presso l’Università di Padova assieme all’unità di ricerca basata all’università Statale di Milano e coordinata da Virna Brigatti. L’obiettivo del progetto è duplice: da una parte, approfondire la schedatura del fondo; dall’altra, valorizzare le informazioni di natura filologica che da questi materiali possono emergere.
Al primo obiettivo è legata una massiccia operazione di mappatura del fondo. L’accurato inventario, disponibile online, offre una schedatura organizzata per serie annuali, con una sottoripartizione in fascicoli dedicati a persone o enti, e offre senz’altro una fondamentale chiave d’accesso ai materiali, in particolare per i fascicoli intestati ad autori. Considerando la notevole estensione quantitativa (37.126 fascicoli) l’inventario non offre, attualmente, dettagli sulla consistenza (anche solo quantitativa) dei singoli fascicoli, né sui loro contenuti. La mappatura del fondo – che non ha l’irrealizzabile ambizione di coprire a breve termine l’integralità dei documenti – punta ad arricchire l’inventario esistente indicando, per ciascuna lettera schedata: mittente, destinatario, data e, soprattutto, persone, istituzioni, e opere che siano menzionate o citate nelle missive. Per tale ragione si è data priorità, in fase di schedatura, ai fascicoli intestati a case editrici, partendo dalle principali: lo studioso interessato a un determinato autore (o a una determinata opera), potrà così risalire – senza dover sfogliare migliaia di carte – a una missiva in cui detto autore o detta opera siano menzionati, anche al di fuori del fascicolo intestato all’autore specifico.
Il secondo obiettivo è legato al desiderio di fare emergere le storie di testi e di edizioni (da cui il sottotitolo del progetto) che queste carte possono raccontare. Il fondo ALI – Erich Linder è, essenzialmente, la concretizzazione di un archivio d’impresa, e moltissimi sono gli scambi di carattere amministrativo (contratti, rendiconti, note spese…). Accanto ad essi, però, si trovano materiali che hanno un notevole potenziale critico-ermeneutico. Alcuni autori si confidano con Linder sui progetti in corso, o gli chiedono un parere sulla loro produzione; altri, discutendo con lui delle traduzioni delle proprie opere, accettano o rifiutano traduttori, editori o – persino – entrano nel dettaglio di scelte traduttorie e nel farlo spiegano e giustificano le ragioni profonde delle loro opere; a Linder mandano inediti e chiedono consigli, se non addirittura un editing puntuale. Anche nel mediare la penetrazione della letteratura straniera verso l’Italia, Linder riveste un ruolo attivo: non si limita a selezionare titoli e autori da pubblicarsi (assegnati a sua discrezione ai vari editori nazionali) ma, in alcuni casi, interviene sulla selezione dei contenuti, dei prefatori, dei traduttori… All’agente, infine, si rivolgono gli eredi di un autore, chiamati a gestire la diffusione postuma della sua produzione, e i diritti sulla stessa.
Questo fondo offre, così, una miniera preziosa di informazioni sui retroscena del panorama culturale dei decenni centrali del Novecento, come confermano le attività – in corso e in programma – del gruppo di ricerca.
