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La parola alchimia è parte del lessico quotidiano e, in genere, fa riferimento a un’operazione o a un pensiero particolarmente raffinati, riservati a cerchie ristrette di intenditori. Esiste ancor oggi chi con lo stesso termine indica una dottrina vecchia di decine di secoli, nota per la ricerca della pietra filosofale, un misterioso oggetto capace di trasformare i metalli vili in oro e di sanare ogni malattia del genere umano. Si riteneva che questa pietra magica potesse essere ottenuta attraverso una serie di complesse operazioni di laboratorio, chiamata la grande opera. Una folta schiera di alchimisti ideò esperimenti con le miscele più strane e in ogni condizione senza riuscire, almeno in modo palese, a raggiungere il risultato sperato. Eppure, ad un certo punto, qualcosa cambiò: attraverso quegli innumerevoli tentativi venne osservata e analizzata la formazione di prodotti diversi da quelli inizialmente utilizzati. Per questo motivo molti studiosi hanno individuato una sorta di somiglianza fra le attività alchimistiche e quelle della chimica, trascurando però la differenza fondamentale che risiede nei principi base delle due dottrine. Gli autori del presente studio non condividono l’idea che la chimica derivi dall’alchimia. Hanno esaminato e confrontato le teorie, analizzando per ogni periodo storico le figure più significative nei due campi, e hanno messo in evidenza come la formazione del sapere chimico moderno sia avvenuta attraverso un distacco netto da quello antico. Si è fatto cenno alle personalità più significative: Geber, Bacone, Alberto Magno, Paracelso da una parte e dall’altra Boyle, van Helmont e la scuola di Lavoisier. L’inconciliabilità tra i due saperi mette in evidenza che lo sviluppo della chimica moderna ha avuto luogo soltanto grazie alla definitiva marginalizzazione dell’alchimia.


Febo Severini – Professore associato di Scienze dei Materiali presso il Politecnico di Milano fino all’a.a. 2001/2002. Ha insegnato Scienza e tecnologia dei polimeri presso l’Università di Messina. Nel 2020 ha pubblicato per LED Edizioni Le Parole della Chimica, in collaborazione con Raffaele Gallo.

Giuseppe A. Severini – Laureato in Storia medievale presso l’Università statale di Milano, conduce ricerche sulla musica e sull’organologia dei secoli XI e XII.

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