Di libri e di festival letterari: notizie da Lione e dintorni
Autore: Anna Pastore, Istituto Italiano di Cultura di Lione
Un calendario densissimo di eventi di rilievo internazionale e di iniziative promosse da una fitta costellazione di operatori della filiera del libro (autori, editori, librai, traduttori, bibliotecari etc.) caratterizza la vita culturale di Lione e della regione Alvernia-Rodano-Alpi.
Ogni primavera, da ormai sedici anni, Lione organizza il festival di letteratura e cinema noir più importante d’Europa, “Quais du Polar”. Per regolamento, hanno accesso alla selezione del festival (e quindi all’invito a Lione presso librerie e teatri, al Municipio, al Palazzo della Borsa e al Musée des Beaux-Arts) i libri, di autore francese o tradotti, pubblicati entro il mese di dicembre dell’anno precedente. Appuntamento irrinunciabile per gli editori francesi e stranieri, nel 2018 la manifestazione ha avuto l’Italia come ospite d’onore. Tra gli invitati italiani alle ultime edizioni di “Quais du polar” si annoverano Antonio Manzini, Maurizio Di Giovanni, Donato Carrisi, Nicola Lagioia, Carlo Lucarelli, Gilda Piersanti, Gioacchino Criaco, Gianni Biondillo, Mimmo Gangemi, Sandrone Dazieri, Antonio Lanzetta, Marco Vichi, Elena Varvello, Giuseppe Di Piazza. Star dell’edizione 2019, Roberto Saviano ha fatto il “tutto esaurito” prima al Théâtre des Célestins, poi al cinema per la proiezione della Paranza dei bambini. Tra gli altri ospiti, Luca Di Fulvio e Valerio Varesi, invitati in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura.
Altre due grandi rassegne internazionali collocano Lione al centro della ribalta letteraria, le “Assises Internationales du Roman” e “Lyon Bd”.
Le “Assises Internationales du Roman”, organizzate da Villa Gillet a maggio, si propongono di offrire uno spaccato della fabbrica delle idee e del dibattito sociale attuale con interventi francesi e stranieri in forma di “lectio” e di conversazioni. Le attività di Villa Gillet, una fondazione che si trova alla sommità della Croix Rousse, la colline qui travaille, opposta da sempre alla colline qui prie, si susseguono durante tutto l’anno, con i due punti focali di novembre (“Mode d’emploi”) e di maggio (le “Assises”). Tutti i luoghi dell’arte e della cultura di Lione sono coinvolti dalle “Assises”, dalle biblioteche agli auditorium delle università alle “Subsistances”, laboratorio di esperienze artistiche diretto da un anno circa da Stéphane Malfettes. Tra gli invitati italiani delle ultime edizioni, Paolo Rumiz, Davide Enia, Simonetta Greggio, Elisabetta Rasy, Cristina Comencini, Paolo Cognetti.
Dopo la trentennale gestione di Guy Walter, autore per Verdier di romanzi e saggi, alla direzione di Villa Gillet è stata nominata lo scorso novembre Lucie Campos, anche lei scrittrice, cui si deve la scelta del tema dell’Incertezza per l’edizione 2020 delle “Assises”.
L’altro grande appuntamento lionese, puntuale da un quindicennio a metà giugno, “Lyon Bd”, diretto da Mathieu Diez, concentra ogni anno l’attenzione di tutti gli appassionati di “bande dessinée”. Proclamato dal Ministero della Cultura “anno del fumetto”, il 2020 avrebbe dovuto essere l’occasione d’una edizione straordinaria, con un cartellone di oltre 200 autori e numerose iniziative espositive e cinematografiche, fra cui una mostra dedicata ad Igort e una proiezione del film 5 è il numero perfetto, tratto dal suo omonimo romanzo a fumetti. A seguito dell’emergenza sanitaria, vari appuntamenti verranno riprogrammati in autunno.
Incontri con autori e presentazioni di libri figurano anche nei programmi dei numerosi festival cinematografici dedicati all’Italia che, da Annecy a Chambéry, da Voiron a Lione, da Grenoble a Montélimar, scandiscono il calendario della scena culturale delle regioni di Lione, dell’Alvernia e della Savoia, cui portano un contributo importante anche le iniziative promosse da librai ed editori locali.
Tra le case editrici di Lione spicca La fosse aux ours, piccola e temeraria impresa fondata da Jean-Pierre Balzan nel 1997 con la dichiarata volontà di pubblicare letteratura italiana e di proporre almeno un testo italiano, in traduzione, ogni anno. Nel suo catalogo figurano ben dodici libri di Mario Rigoni Stern, ma anche titoli di Mario Tobino, Piero Chiara, Marco Lodoli, Sergio Atzeni, Alessandro Perissinotto, Marco Balzano e di… Giuseppe Garibaldi (Cantoni il volontario).
Il panorama delle librerie è vivacissimo. Accanto a Passage, Pages, La voix aux chapitres, Raconte – moi la terre, vanno ricordate almeno la libreria “anarchica” a gestione italiana Espace Cedrats, la libreria dell’Institut Lumière e Lucciola Vagabonda, associazione e libreria on line di testi italiani, animata da Cristiano Pelagatti.
Tra le manifestazioni maggiori nelle aree circonvicine hanno ormai assunto un consolidato rilievo il Printemps du livre de Grenoble e il Festival du premier Roman di Chambéry, che ha visto molti scrittori italiani ospiti (Giuseppe Culicchia, Alessandro Barbero, Massimo Carlotto, Tiziano Scarpa fino a Michela Murgia e Mariapia Veladiano, Marco Magini) ed anche premiati (Filippo Tapparelli, Silvia Ferreri, Filippo De Matteis, Dario Franceschini).
Last but not least, l’Istituto Italiano di Cultura di Lione promuove, talora in collaborazione con le istituzioni universitarie cittadine, una regolare programmazione di incontri letterari. Tra gli ospiti degli ultimi due anni figurano Fabio Geda, Laura Pugno, Maura Gancitano e Andrea Colamedici, Nando Dalla Chiesa, Massimo Nava, Helena Janeczek con Marguerite Pozzoli, Lisa Ginzburg, Paola Cereda con Patrick Vighetti, Alberto Toscano, Francesca Melandri, Antonio Forcellino, Massimo Carlotto e i cinque finalisti del Premio Strega 2019 (Marco Missiroli, Claudia Durastanti, Antonio Scurati, Benedetta Cibrario e Nadia Terranova).