Raffaele La Capria in francese
Autore: Federica Malinverno, ActuaLitté
Il 26 giugno 2022 è mancato a Roma all’età di quasi 100 anni il decano delle lettere italiane, Raffaele La Capria, romanziere, saggista e autore delle sceneggiature di alcuni celebri film, fra cui Le mani sulla città di Francesco Rosi, Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia del 1963.
Nonostante il successo riscosso in patria da alcuni suoi libri, l’affermazione di Raffaele La Capria in area francofona è stata piuttosto tardiva. Se nel 1963 esce da Seuil la traduzione di quello che rimarrà il suo libro più celebre, Ferito a morte(Premio Strega 1961, trad. Rose-Marie Desmoulières), bisognerà aspettare ben quarant’anni prima di veder uscire in una libreria francese un suo nuovo titolo (del romanzo Amore e Psiche, apparso in Italia bel 1973, erano apparsi nel 1976 alcuni capitoli sulla rivista Lettres nouvelles ad opera di Michel Sager).
L’impulso a tutta una serie di nuove edizioni in lingua francese viene dato da un convegno internazionale di studi, svoltosi a Caen dal 18 al 19 maggio 2001, diretto da Paolo Grossi, che svolgerà negli anni successivi un ruolo importante nella promozione dell’opera di La Capria in Francia. Intitolato Raffaele La Capria ou de la littérature comme autobiographie intellectuelle, il convegno vede la partecipazione, oltre che dello stesso La Capria, di numerosi studiosi italiani (Alfonso Berardinelli, Raffaele Manica, Emanuele Trevi, Filippo La Porta, Silvio Perrella, Domenico Scarpa, Massimo Onofri, Cristina Terrile, Sergio Blazina) e francesi (Denis Ferraris, Pérette Buffaria, Vincent d’Orlando). Gli atti verranno pubblicati dall’editore Liguori di Napoli nel 2002 sotto il titolo Letteratura, senso comune e passione civile.
Sulla scia del convegno escono negli anni successivi, presso l’editore L’Inventaire di Parigi e su iniziativa di Paolo Grossi, L’Harmonie perdue (2001, trad. Jean-Marc Mandosio, prefazione di Vincent d’Orlando), La Neige du Vésuve(2002, trad. Vincent d’Orlando, ill. May Karin Herbertsson) e una nuova traduzione di Ferito a morte (2007, trad. Vincent d’Orlando).
Presso l’editore Climats e nella traduzione di Jean-Marc Mandosio escono nel 2004 Fleurs japonaises e nel 2006 La Mouche dans la bouteille : éloge du sens commun (che contiene , oltre ai testi riuniti nell’edizione italiana de La mosca nella bottiglia, 2002, anche alcuni saggi apparsi nel volume Lo stile dell’anatra, 2001). L’editore italo-svizzero Pagine d’arte propone poi in versione francese nel 2011 La nostalgie de la beauté (trad. Nathalie Castagné) e nel 2012 Capri et plus jamais Capri (tard. René de Ceccatty).
L’ultimo titolo in francese esce nel 2016 nella collana dei Cahiers de l’Hôtel de Galliffet diretta a Parigi da Paolo Grossi: Interviews impossibles (tr. Vincent d’Orlando, prefazione di Silvio Perrella), che riunisce per la prima volta in volume tre “interviste impossibili”. Dell’intervista “impossibile”, rivolta cioè ad un personaggio scomparso, Raffaele La Capria fu un vero e proprio precursore, allorché realizzò nel 1960 per la RAI un lungo dialogo radiofonico con William Faulkner. Nel volume dei “Cahiers” parigini, gli “intervistati” sono, oltre William Faulkner, lo storico latino Tacito e Raimondo di Sangro, principe di San Severo (1710-1771), singolare figura di libero pensatore e di erudito, sorta di genio leonardesco dai tratti faustiani.
Les interviews impossibles verrà presentato a Bruxelles nel giugno 2016 dall’autore stesso e da Silvio Perrella, in quella che rimarrà l’ultima apparizione all’estero di La Capria.
Molti sono ancora i titoli di Raffaele La Capria inaccessibili al lettore non italofono. Tra i più importanti segnaliamo la raccolta di saggi Letteratura e salti mortali (uscita in Italia nel 1990) e, fra le opere più recenti, almeno gli scritti autobiografici di L’estro quotidiano (2005) e Novant’anni di impazienza (2013). Ma tutta la sua produzione dell’ultimo ventennio meriterebbe, nel suo complesso, maggiore attenzione da parte dell’editoria straniera e, in particolare, francese.