Pane duro
Autore: Jean-Pierre Pisetta
Un libro che vorrei tradurre
newitalianbooks ogni mese chiede a un traduttore di proporre un libro che vorrebbe tradurre.
Questo mese, Jean-Pierre Pisetta presenta:
Silvio Micheli, Pane duro, Torino, Einaudi, 1946
Poco meno di un anno fa, un’amica di Torino, che sa che ho passato la mia vita a tradurre testi dimenticati o negletti, mi manda un articolo di giornale su un autore misconosciuto. Il suo capolavoro, Pane duro, avrebbe meritato, lamentava il giornalista, un riconoscimento più duraturo.
La mia amica aggiungeva che questo articolo avrebbe potuto farmi venire qualche idea.
Il libro si rivela introvabile, a parte una copia in un negozio di antiquariato di Torino a un prezzo che considero eccessivo per un autore a me completamente sconosciuto. Inoltre, il volume ha 633 pagine. Vale la pena di acquistarlo ‘alla cieca’? E poi, io che non traduco mai su commissione, cioè traduco prima i testi che mi piacciono prima di proporli alle case editrici, mi metterò a tradurre un tale “mattone” senza alcun possibile sbocco?
No, non lo compro, ma scopro il libro in almeno due biblioteche torinesi e, in occasione di un soggiorno a a Torino, decido di cogliere l’occasione per leggere i primi capitoli. Sono stato subito colpito dalla storia di questo povero impiegato che sogna di sfuggire alla sua miseria – e di farne uscire anche sua moglie e suo figlio – scrivendo, perché questo umile passacarte ha un talento letterario (o almeno così crede)!
Tornato in Belgio, mi sono procurato il volume, di cui ora mi propongo di leggere tutte le sue 633 pagine. E, quando ho un po’ di tempo libero, ne traduco una, ma mai più di tanto, perché temo che questo testo – che pur leggo con grande piacere – questa lunga e disperata autofiction, non troverà mai un acquirente nell’editoria francese.
Ma, insomma, una pagina qua e là, mentre sorseggio un caffè alla mia scrivania, non può farmi male, se non allo stomaco (il caffè, ovviamente, e ben forte).
Jean-Pierre Pisetta
Jean-Pierre Pisetta è nato nel 1956 in Belgio da genitori emigrati dal Trentino. Dopo gli studi secondari, ha lavorato per quattro anni come manovale. In seguito, ha studiato traduzione all’università nella sezione russo-italiano-francese. Nel 1984 inizia a lavorare come insegnante, professione che svolgerà fino al pensionamento nel 2021. Prima traduzione in volume (dal russo) nel 1986 (Leone Tolstoi, Fiabe e racconti), prima traduzione dall’italiano nel 1990 (Gianni Vattimo, La società trasparente), prima raccolta di racconti personali nel 1997 (Morts subites).