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5 Luglio 2023

Intervista a Vicki Satlow (Agenzia letteraria Vicki Satlow)

Autore:
Katherine Gregor, traduttrice letteraria dall'italiano all'inglese

Vicki Satlow è un’agente letteraria basata a Milano e titolare della Vicki Satlow Literary Agency (https://vickisatlow.com/).

 

Vicki, ci parli del suo background e della sua formazione. Come, quando e perché si è stabilita in Italia e a Milano in particolare?

Essendo figlia di un editore della MIT Press, i libri e l’editoria mi erano familiari come il famigerato Boston chill. Dopo quattro anni al Barnard College (Columbia University), integrati da un anno di studi su Dante a Firenze e da un periodo in un’agenzia di scouting a New York, ho trovato il mio mentore in Oriana Fallaci, che mi ha insegnato molto sulla scrittura. Inoltre, mi ha incoraggiato a trasferirmi in Italia e mi ha aiutato a trovare uno stage a Milano, dove ho conosciuto mio marito e mi sono stabilita.

 

Come descriverebbe l’etica della sua agenzia?

Mi piace pensare che l’etica della mia agenzia si basi su una ricerca ostinata di autenticità intellettuale e creativa. Sono attratta dalle opere che esplorano idee ed espressioni profonde, che cambiano la vita, e che riflettono il mondo non solo come è, ma soprattutto come potrebbe e dovrebbe essere. La mia ricerca è motivata da ciò che Viktor Frankl chiamava “la ricerca del senso della vita”. 

 

Pensa che il fatto di essere bilingue e non italiana le dia una prospettiva diversa sulla vendita dei diritti di traduzione internazionali? 

Penso che da un punto di vista culturale, come americana in Europa, ho uno sguardo molto peculiare e la capacità di vedere lo straordinario in ciò che altri potrebbero considerare banale. Di recente ho riletto alcuni appunti presi quando vivevo a Firenze, in cui notavo che alcune delle cose che percepivo come nuove – ad esempio, le donne che vanno in Vespa in pelliccia – non lo sembrano più dopo molti anni trascorsi qui. Questo è il vantaggio della sguardo diverso che solo uno straniero può avere. Non è forse questo il motivo per cui viaggiamo? Per tornare a casa con nuove prospettive.

 

In che modo essere un agente letterario in Italia è diverso dall’esserlo negli Stati Uniti?

Da quello che mi è stato detto, gli agenti negli Stati Uniti fanno molto più editing, anche se anch’io sono molto esigente con i miei autori. Per il resto, credo che ogni agente abbia un proprio specifico approccio. 

 

Cosa cerca in un libro che presenterebbe ad un editore straniero (in particolare inglese)? 

Dipende molto dall’editore con cui parlo. Ogni editore ha il proprio punto di vista e i propri interessi. Tuttavia, ci sono alcuni libri che sono relativamente ‘più facili’ da vendere e altri che sono più ‘difficili’ (che sono, ovviamente, quelli da cui sono particolarmente attratta). Direi che qualsiasi libro che non si riesce a smettere di leggere è un libro che vale la pena pubblicare. 

 

Cosa cerca negli scrittori che rappresenta?

Guardo prima all’opera in sé, poi allo scrittore come persona. Da questo punto di vista, cerco gentilezza, ambizione, rispetto e un approccio professionale alla scrittura. Si tratta di una professione e di un settore d’attività. Mi aspetto che gli scrittori lo capiscano e che facciano la loro parte.

 

Secondo la sua esperienza, gli editori di lingua inglese cercano qualcosa di diverso in un libro rispetto agli altri Paesi? 

Il mercato in lingua inglese è dominato dalle catene di librerie, piuttosto che dalle librerie indipendenti, e il successo di un libro (e di un editore) dipende dal suo ingresso in queste catene. Ciò significa che i libri atipici saranno più difficili da vendere. In qualità di agente, capisco le difficoltà che gli editori devono affrontare per far entrare i loro libri nelle librerie. 

 

Cosa direbbe a un editore straniero che le dicesse che è più difficile ottenere un sostegno finanziario dall’Italia che da altri Paesi? 

Questa è l’Italia. Sia paziente e cerchi di capire la situazione. Siamo un settore di produzione basato sulle persone, quindi direi che è importante cercare di capire le forze dietro le quinte.

 

Qual è l’aspetto più difficile della vendita di un libro italiano all’estero?

Tutto. Siamo in competizione non solo con autori di lingua inglese, ma anche con autori di ogni altra lingua del mondo, e l’ostacolo più difficile da superare è riuscire a convincere un editore a prendere in considerazione il libro, a leggere la sinossi e il capitolo campione e, naturalmente, a farlo recensire da un lettore o traduttore di fiducia. Capisco che non è facile recensire un libro che non si può leggere, ed è per questo che investo nel fornire una traduzione completa (o quasi completa) per la recensione. È un investimento costoso che quasi sempre alla fine è ripagato.

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