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Una giovane donna brusca, solitaria, appassionata di letteratura, e la cronaca del suo corpo a corpo con la scomparsa del padre: un legame felice nell’infanzia felice da figlia di genitori separati, controverso nell’adolescenza, poi sempre più difficile e spinoso. Un lutto che lascia dietro di sé la scia di molte domande prive di risposta. Chi era il giovane medico operaio, sempre dalla parte dei vinti, sempre alle prese con qualcuno da salvare, condannato al carcere per partecipazione a banda armata? E perché di quel tempo – anni prima della nascita dell’unica figlia – non ha mai voluto parlare? Avvocati, vecchi militanti dell’estrema sinistra, memorie processuali, archivi e faldoni: voci e materiali che lentamente compongono il ritratto di una persona complicata e contraddittoria, testimone e protagonista di un tempo complicato e contraddittorio. Torino è il fondale della rabbia e del dolore, della lotta al sistema, della violenza che dovrebbe assicurare la nascita di un avvenire radioso e invece fa implodere il mondo nuovo generando delusione e rovina. Il romanzo di un uomo, delle sue famiglie, delle sue appartenenze, la sua vita rivisitata con amore e pudore da una figlia per la quale il mondo si misura e si costruisce attraverso la parola scritta.

 “La questione non è chi erano i nostri genitori prima di noi, ma: esistono davvero i nostri genitori prima di noi?” Nadia Terranova, “Tuttolibri“  “La Stampa”

“Un fulminante esordio. Barone si muove con competenza e finezza sciasciana tra la crudeltà delle carte giudiziare che si sono occupate di suo padre e le memorie di un\’adolescenza letteraria, fino a trasformarsi in cronista hard-boiled nella descrizione dei famosi anni di piombo.” Enrico Deaglio, “Il Venerdì di Repubblica”

 “Barone si muove con maestria tra date, ricostruzioni, materiali e memorie di chi le ha raccontato la propria storia e quella del padre «difficilissimo».” Marta Stella, “Sette” “Corriere della Sera”

“Questo è un libro sulla scissione che è la paternità. E racconta molto lucidamente a cosa serva conoscere il proprio padre: a liberarlo da quello che ci aspettavamo che fosse per noi, ed estinguere, così, ogni debito, ogni servitù di passaggio.” Simonetta Sciandivasci, “Il Foglio”


Marta Barone, nata a Torino nel 1987, traduttrice dall’inglese, ha scritto per ragazzi Miriam delle cose perdute, I giardini degli altri e I 7 colori per 7 pittori. Questo è il suo romanzo d’esordio nella letteratura per adulti.

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